San Giovanni: sportello anti mutilazioni genitali
Il San Giovanni Addolorata in prima linea contro la barbara pratica delle mutilazioni genitali femminili. Un rituale violento, praticato in alcune comunità dell’Africa e dell’Asia, che coinvolge una larga percentuale di ragazze tra i 12 e i 20 anni e non si interrompe in caso di migrazione in altri paesi. Per questo, l’azienda ospedaliera attiverà uno sportello in aiuto e, a fine mese presenterà il “Primo rapporto sulla salute di genere”. Lo ha annunciato l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato, nel corso del convegno organizzato l’8 marzo presso la sala Folchi dell’ospedale. Un evento fortemente voluto dalla direzione aziendale, in collaborazione con il movimento internazionale “Uniti per unire” e l’associazione Medici stranieri in Italia (Amsi), presieduta da Foad Aodi. Immancabile l’appello alla pace e l’espressione di vicinanza alle donne ucraine da parte di Tiziana Frittelli, direttore generale aziendale che, nella giornata in cui si celebra l’universo femminile, ha sottolineato la “volontà di promuovere i diritti di cura della sfera sessuale e riproduttiva contro la violenza”, ponendo l’accento sulla necessità di promuovere “un’analisi del fenomeno dal punto di vista sociale, legislativo e medico sanitario”. Presente l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Roma Barbara Funari che, pur apprezzando i valori di una società multietnica, ha sottolineato come la pratica delle mutilazioni sia presente in molte comunità di migranti presenti in Italia. “Dobbiamo perseguire obiettivi di prevenzione e contrasto del fenomeno attraverso forme di educazione sociale – ha dichiarato Funari – affinché si contribuisca alla sensibilizzazione delle famiglie”. In primo piano la rete dei servizi sociali, sanitari, giudiziari e la figura dei mediatori culturali, il percorso più opportuno per aiutare le donne. Indicazioni stringenti sono arrivate dal presidente Amsi Aodi, da tempo attivo contro le mutilazioni genitali femminili. “È una violenza atroce costringere le ragazze a metodiche vietate senza il loro consenso – sostiene il professore – queste vanno bandite dal punto di vista legislativo e sanitario da tutto il mondo”. Da Foad Aodi arriva la proposta di istituire con la Regione Lazio un osservatorio, in collaborazione con “Amsi” e “Uniti per unire” per promuovere formazione, istruzione, comunicazione e protezione a livello nazionale e internazionale. (Nella foto: San Giovanni complesso monumentale, ingresso sala Folchi)