Sanità: 12 marzo, una giornata antiviolenza
Un evento al San Giovanni Addolorata, con testimonianze e istruzioni per prevenire gli episodi di aggressione
Dodicimila casi in cinque anni: tra il 2016 e il 2020 sono stati codificati dall’Inail come violenze, aggressioni, minacce e similari. Si tratta di circostanze che vedono da una parte gli operatori sanitari, dall’altra persone assistite, specie in pronto soccorso, ricorrere a gesti estremi per imporre le proprie ragioni, con metodi assolutamente inaccettabili nei confronti di chi si prende cura di loro. Per questo, con decreto del ministero della Salute, il 27 gennaio 2022 è stata istituita la Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari, che ha l’obiettivo di informare e sensibilizzare sul tema la popolazione, ricreando un rapporto di fiducia che valorizzi il lavoro dei professionisti sanitari, dediti alla salvaguardia della salute della collettività. Quest’anno la parola d’ordine della campagna è #laviolenzanoncura con tanto di hastag che l’azienda ospedaliera San Giovanni Addolorata ha declinato in un evento dal titolo “Cura senza paura”, un appello lanciato dalla comunità ospedaliera, che ha visto testimonianze, racconti e ha raccolto le emozioni degli operatori vittime di violenza o protagonisti di episodi di aggressione. Presenti, il direttore dell’unità Medicina di urgenza e pronto soccorso Maria Pia Ruggieri, l’avvocato Vincenza Di Martino e il direttore generale del San Giovanni Addolorata Tiziana Frittelli, che ha evidenziato l’importanza della comunicazione “per ripristinare un clima di fiducia e rispetto che nel tempo si è andato perdendo”. “Si tratta di veri e propri atti di violenza che non possono essere tollerati e vanno condannati a gran voce”, ha chiarito Frittelli, ribadendo la necessità di puntare sulla prevenzione, anche per migliorare l’ambiente di lavoro “in favore dei professionisti in prima linea che stanno attraversando un periodo di gravissime difficoltà” ha concluso il dg aziendale. In primo luogo, come ha chiarito l’avvocato Di Martino, si tratta di applicare strumenti e azioni di tutela previsti dalla legge 113 del 2020. (Nella foto: manifestazione antiviolenza davanti al San Giovanni)