Sanità del Lazio benedetta dal Giubileo
In arrivo 155 milioni destinati a pronto soccorso, sale operatorie, radiologie e tecnologie
“Il Lazio è pronto a cogliere la grande opportunità del Giubileo 2025. Per farlo al meglio, rafforzeremo e potenzieremo il nostro Servizio sanitario regionale: abbiamo stanziato 155 milioni di euro per l’ammodernamento, la riqualificazione e per l’investimento in tecnologia degli ospedali romani e delle altre province del Lazio”. Esprime soddisfazione, il presidente Francesco Rocca, per la delibera approvata il 18 gennaio che, in previsione del Giubileo, fa affluire nelle casse regionali copiose risorse. Saranno destinate in prevalenza all’ammodernamento delle strutture ospedaliere e all’acquisizione di apparecchiature all’avanguardia. Tutto per poter garantire una decorosa accoglienza a decine di milioni di turisti e pellegrini, “assicurando il massimo dell’efficienza”, ha precisato Rocca. Il profluvio di fondi non risparmierà nessuno: dalle Asl e ospedali romani alla provincia, con il supporto della società “Giubileo 2025”, con cui la Regione ha stipulato una convenzione. Vediamo, nel dettaglio, gli interventi principali, illustrati in una nota della stessa regione. Tra le grandi aziende ospedaliere, troviamo il San Camillo che con 5 milioni di euro amplierà la cosiddetta Piastra dei servizi, in cui si trova il pronto soccorso, il blocco operatorio e il pronto soccorso pediatrico. Segue il San Giovanni Addolorata che con ben 11 milioni e 590mila euro ristrutturerà i locali del pronto soccorso e ne potenzierà le attrezzature. Una cifra intorno ai 10 milioni arriverà al Policlinico Umberto I per la razionalizzazione dei percorsi di emergenza e il rafforzamento delle strutture del pronto soccorso. E i fondi del Giubileo arrivano anche in periferia, se ne gioverà il Policlinico Tor Vergata che grazie a un investimento di 8 milioni e 418mila euro attiverà un nuovo reparto di Medicina d’urgenza, indispensabile in un quadrante, quale quello di Roma Est, in cui il numero di posti letto per residente è nettamente inferiore alla media regionale. Dalla parte opposta della città, a Roma Nord, l’ospedale Sant’Andrea potenzierà il pronto soccorso con 6milioni e 832mila euro, una boccata d’ossigeno per una struttura con un ampio bacino di utenza. Giubilato anche il Grassi di Ostia appartenente alla Asl Roma 3, ospedale con molte criticità causate dalla pressione di un’ampia fascia di residenti – nonché turisti provenienti dall’aeroporto di Fiumicino e vacanzieri nei mesi estivi – a cui arriveranno 8 milioni e 204mila euro per riqualificare gli impianti e acquistare apparecchi elettromedicali destinati alla rete territoriale e all’emergenza. Risorse anche per le altre due Asl cittadine: la Roma 1 amplierà il pronto soccorso del San Filippo Neri con nuovi fabbricati (che si aggiungono alla palazzina D e ad altre cubature realizzate di recente) grazie a 6milioni 480mila euro mentre il Santo Spirito con 5milioni 532mila ristrutturerà il pronto soccorso e il blocco operatorio. Alla Asl Roma 2 sono destinati 5milioni 856mila euro per potenziare la radiologia interventistica con un angiografo, un ecografo, una tac ultra-evoluta e la centrale di monitoraggio con 24 posti letto. La parte del leone la fa la Asl Roma 5, che con oltre 20 milioni interverrà sui percorsi di emergenza, l’ammodernamento del parco tecnologico, il comparto operatorio e sul pronto soccorso degli ospedali Santissimo Gonfalone di Monterotondo, San Giovanni Evangelista di Tivoli, Parodi Delfino di Colleferro, Coniugi Bernardini di Palestrina. La Asl Roma 6, Castelli e litorale, riceverà 5milioni 331mila euro per il pronto soccorso e la medicina d’urgenza del San Sebastiano di Frascati. Benedizione vaticana anche per Rieti e Viterbo, con circa 14 milioni di euro. La città della Tuscia potenzierà le strutture dell’ospedale Belcolle – tra cui la terapia intensiva e sub intensiva – mentre il San Camillo De Lellis di Rieti interverrà sulla diagnostica per immagini e il blocco operatorio, con potenziamento delle apparecchiature elettromedicali. Per questo il presidente Francesco Rocca ha parlato di “nuova stagione della sanità”. E se non è proprio nuova, si avvicina molto a un punto di svolta.