Sanità e fine campagna elettorale tra politici e professionisti
Iniziative politiche sulla sanità nel XII Municipio di Roma. Al centro del dibattito la sorte del servizio pubblico e la medicina di base, con proposte sul futuro dell’ospedale di Monteverde “Carlo Forlanini”
Nel botta e risposta sulla sanità tra candidati del collegio uninominale 6 (municipi XI e XII e comune di Fiumicino), se il centrosinistra con Claudio Mancini si affida ai politici, il centrodestra con Luciano Ciocchetti punta sui professionisti. Al confronto “Curiamo l’Italia” previsto in largo Ravizza il pomeriggio del 21 settembre, il primo ha invitato l’assessore alla sanità del Lazio Alessio D’Amato, la responsabile sanità del Pd romano Valeria Baglio e la delegata del sindaco per la Asl Roma 3 Pina Maturani. Argomenti del dibattito, oltre ai temi tradizionali della politica, gli investimenti in sanità pubblica, il potenziamento della medicina di base e di quella territoriale. Sull’altro versante, protagonista del flash mob che si è svolto il 20 settembre – ricorrenza della Breccia di Porta Pia – è stato Massimo Martelli, per molti anni primario di chirurgia toracica che ha partecipato all’evento tenutosi davanti al Forlanini, l’ospedale di Monteverde chiuso dalla Regione Lazio il 30 giugno 2015 e rimasto inutilizzato. Non è un caso se è stata scelta la data del 20 settembre: l’ospedale è visto come un presidio da riconquistare da parte dei cittadini, che in 118mila hanno sottoscritto in tal senso una petizione on-line proposta proprio dal chirurgo. Nel corso della manifestazione, è stata ribadita la volontà, di riaprire la struttura e destinarla ai servizi sanitari per il quartiere, con diverse sottolineature da parte dei partecipanti, relative ai numerosi progetti annunciati dalla Regione Lazio e poi finiti nel nulla. Il professore ha ricordato il progetto di riconversione e riutilizzo del complesso come Rsa e servizi sanitari per i cittadini, da lui elaborato nella veste di commissario dell’Azienda San Camillo Forlanini nel 2010 che non ha mai preso il volo “per l’inerzia e l’indifferenza dei politici”, ha denunciato Martelli. Per quello che fu un polo sanitario di eccellenza per le patologie polmonari, è stato chiesto ancora una volta il ritorno all’attività e la utilizzazione. “Un progetto per cui noi ci siamo sempre battuti – ha esordito Luciano Ciocchetti – a differenza dell’amministrazione Zingaretti che non è andata mai al di là di progetti fantasmagorici, specie nell’imminenza delle elezioni”. L’aspirante deputato ha riassunto tutti gli atti della Regione negli anni: dall’articolo della legge finanziaria regionale approvato nel 2006 – giunta Marrazzo – che decretava lo stop alla funzione sanitaria dell’ospedale, ai vari atti di giunta, atti di indirizzo, annunci vari caduti nel vuoto, fino ad arrivare allo studio di fattibilità per un futuro utilizzo affidato alla partecipata regionale LazioCrea con la delibera di giunta numero 72 del 9 febbraio 2021, per cui l’ente ha impegnato 75mila euro e di cui non si sa più nulla. Secondo Ciocchetti, “dovrà essere il prossimo governo a occuparsi della sorte del Forlanini, in collaborazione con l’amministrazione regionale che si insedierà con le elezioni della prossima primavera”. (Nella foto il chirurgo toracico Massimo Martelli)