Sanità e salute: l’impegno dei camici bianchi in politica

Sanità ed elezioni: la salute non riesce a sfondare nei programmi e nei temi di dibattito. Oltre ai rituali elenchi di proponimenti, che sono gli stessi da anni, non sembra che coalizioni e partiti si siano sforzati per dire parole definitive nei confronti di un servizio sanitario nazionale nato con ottimi intenti, nel 1978 e messo da subito in discussione con spinte provenienti da vari settori. A tutt’oggi, negli appuntamenti importanti, che vedono la partecipazione dei massimi esponenti politici e nei principali dibattiti televisivi, le criticità che affliggono Asl e ospedali pubblici sono scomparse dai radar. Tranne qualche inchiesta sulle difficoltà del pronto soccorso, non si odono proponimenti su come andare avanti con un comparto che, così com’è non può certo reggere. La penuria del dibattito però non ha impedito candidature nella coalizione di centrosinistra di medici da tempo sotto i riflettori, quella del microbiologo Andrea Crisanti, diventato protagonista di talk show in tempo di pandemia e dell’epidemiologo Pierluigi Lo Palco, già assessore della Sanità nella giunta regionale pugliese, con il vago accenno all’accettazione di una eventuale responsabilità ministeriale, quale successore di Roberto Speranza, da parte dell’infettivologo Matteo Bassetti, presumibilmente con un governo di centrodestra. Anche sul versante opposto, quello dei critici nei confronti della gestione pandemica e degli scettici nei confronti delle vaccinazioni, sono in campo i camici bianchi. Nella lista Italexit di Pierluigi Paragone, si presentano l’odontoiatra Andrea Stramezzi, grande sostenitore delle cure domiciliari anti Covid e l’endocrinologo Giovanni Frajese, che ha lasciato intendere, qualora eletto, di voler sollecitare una commissione parlamentare d’inchiesta su tutte le criticità legate alla pandemia e agli effetti avversi del farmaco anti Covid. Altra importante presenza, a testimonianza che la battaglia per la salute pubblica è un tema da non accantonare, la candidatura di due dottoresse da sempre in prima fila contro le storture della sanità aziendalizzata: la ginecologa Elisabetta Canitano e Francesca Perri, per anni impegnata nel campo dell’emergenza sulle ambulanze del 118 di Roma. Entrambe si presentano con il movimento fondato da Luigi De Magistris “Unione popolare”. “Ce l’abbiamo fatta – dichiara Canitano sui social – ci guida la speranza di contare in Parlamento per stare dalla parte degli ultimi, per lottare, per denunciare” mentre Francesca Perri si rivolge “A tutto il mondo della sanità, per combattere lo smantellamento del servizio sanitario pubblico operato negli ultimi 30 anni dalla politica che richiede un cambio di passo”, confidando nell’esperienza vissuta in prima persona nei reparti più delicati degli ospedali.      

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