Sanità, è sempre più ricorso all’assistenza privata

Sanità del Lazio, aumenta il ricorso ai privati. L’istantanea è tracciata dal XXIII Rapporto Pit Salute di Cittadinanzattiva, che documenta quanto sia complicato per il 54% dei cittadini della regione accedere alle prestazioni. Non se la passa meglio l’assistenza domiciliare, per cui il 12% di anziani e malati cronici ha lamentato difficoltà. Per questo crescono sempre più i numeri della cosiddetta mobilità passiva: molti assistiti varcano il confine del Lazio per accedere alle cure, con aggravio per le casse pubbliche. Un settore, quello sanitario, gravato dal rispetto dei vincoli di bilancio anche a costo di incidere sul diritto alla salute. Dal 2010, con il vincolo di spesa imposto dal governo alle Regioni, si è “colpito alla cieca senza tenere conto del fabbisogno effettivo di personale sanitario”, è scritto nel rapporto dell’associazione impegnata da anni nella tutela dei malati. Con negative ripercussioni sulla possibilità di accedere alle cure ordinarie, alla prevenzione, ai controlli post operatori, alle prescrizioni terapeutiche. Sul tema si è espresso il consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli, che in una nota, con particolare attenzione su quanto avviene nelle strutture del Lazio, parla di un’offerta sanitaria regionale “pessima”. “Una situazione che sta arrecando gravi danni ai cittadini – attacca l’esponente della Lega – e non ha senso parlare di sanità pubblica se poi un comune mortale è costretto a ripiegare su un privato per poter effettuare una visita”. Il consigliere, in chiusura del suo comunicato, esorta il presidente Nicola Zingaretti e l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato a “concentrarsi sulle azioni da fare piuttosto che sugli slogan”. 

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