Sanità, i municipi alzano la voce
Nei municipi XI e XII si prende posizione su importanti temi sanitari
Hanno iniziato i consiglieri di Fratelli d’Italia del municipio Roma XI Arvalia Portuense, nel cui territorio ricade il Carlo Forlanini, ospedale chiuso dalla giunta di Nicola Zingaretti il 30 giugno 2015 e lasciato in abbandono. Con una mozione presentata il 15 giugno scorso, bocciata dalla maggioranza di centrosinistra del parlamentino locale, i firmatari Marco Palma, Vanessa Borsari, Daniele Calzetta e Valerio Garipoli, lanciavano la proposta di trasformazione di una parte del nosocomio nella facoltà universitaria di Medicina e Chirurgia, considerata la vicinanza all’ateneo di Roma Tre e la comodità nei collegamenti, grazie al restyling della stazione di Trastevere a pochi metri. Ė stato un no su tutta la linea, da parte degli esponenti di maggioranza tra cui il Pd, formazione politica che ha sempre osteggiato la riconversione a vocazione sociosanitaria della struttura. Almeno per quanto attiene ai vertici del partito. Cittadini, elettori, simpatizzanti, si sono sempre espressi in modo difforme, contestando spesso le fumose proposte avanzate dalla Regione Lazio governata da Zingaretti, con Alessio D’Amato assessore alla Sanità. I consiglieri del partito di Giorgia Meloni, nel documento, fanno cenno ai “benefici derivanti dalla presenza universitaria”, considerato che Roma Tre al momento non dispone della facoltà di Medicina e Chirurgia, “sulle orme della sinergia creatasi tra La Sapienza e il policlinico Umberto I” scrivono nella mozione, con una inevitabile attività di recupero sociale, urbano, economico e di sicurezza. La richiesta era rivolta a rappresentare al sindaco di Roma Roberto Gualtieri, la necessità di avviare un’interlocuzione con le istituzioni interessate, affinché si avviasse la pianificazione del nuovo polo universitario. Una proposta ragionevole, considerate anche le potenzialità dell’istituzione universitaria. Non ritenuta tale dalla maggioranza di centrosinistra che amministra il territorio. Situazione ribaltata nell’attiguo XII municipio (Gianicolense), dove la compagine di centrosinistra il 20 giugno 2023 ha approvato una mozione, a firma dei consiglieri democratici Alessandro Alongi, Mario Sala, Flavia Balestrieri e Silvia Tomassetti “Iniziative urgenti a seguito della chiusura del centro vaccinale Gianicolense”, in cui si stigmatizza la chiusura dell’ambulatorio vaccinale di via Ozanam 126, ubicato nei malmessi locali Ater – azienda delle case popolari della Regione Lazio – da parte della Asl Roma 3, con l’indicazione di rivolgersi agli omologhi presidi di via Portuense 537 e via della Consolata 52. Una decisione che, a prescindere dalle motivazioni legate alla necessità di messa a norma dei locali, per i firmatari del documento “crea notevole disagio ai cittadini con una significativa riduzione della capacità di vaccinazione nel territorio di Monteverde”, considerato che presso il centro, fino al 29 maggio data della chiusura, si effettuava la profilassi per numerose affezioni. Nella mozione, si fa cenno all’articolo 32 della Costituzione che tutela la salute come diritto fondamentale dell’individuo e interesse della collettività e si chiede al presidente del parlamentino di attivarsi con le autorità sanitarie “affinché la popolazione possa avere accesso a un centro vaccinale adeguato”. Per il 4 luglio, è previsto un presidio davanti al locale chiuso, promosso dal Pd locale e dallo Spi Cgil, a cui hanno aderito numerosi comitati territoriali.