Sanità, i numeri delle assunzioni
Meno precari, più sostituzioni, sempre nel rispetto dei bilanci e dei limiti imposti alla spesa
In tre anni circa 1150 tra medici, infermieri e tecnici, saranno assunti dal servizio sanitario regionale. Dal 2016 la Regione indicherà alle aziende un plafond annuale che, per essere utilizzato, deve comunque rispettare i paletti della programmazione e contenere in ogni caso e tassativamente la spesa complessiva del personale inferiore dell’1,4% rispetto a quella del 2004. Le assunzioni, nel periodo compreso tra il 2016 e il 2018, saranno possibili grazie alla deroga del 30% del turn over, ovvero sarà aumentata la possibilità di rimpiazzare il lavoratori che vanno in pensione innalzando l’attuale percentuale e, via via, si salirà al 40% per arrivare infine, al 50% nel 2018.
Sempre che siano rispettate le limitazioni poste da aziende e regione. Saranno in totale 425 gli assunti a tempo indeterminato nei prossimi tre anni tramite concorso pubblico o individuati tra i lavoratori messi in mobilità da aziende in crisi. Altri 425, sempre nell’arco del triennio, saranno invece stabilizzati uscendo dal precariato. Si tratta di medici, infermieri e operatori in servizio nelle corsie degli ospedali e nelle strutture territoriali da più di tre anni. Ulteriori risorse, derivanti da probabili risparmi sulle consulenze, permetteranno di impiegare a tempo indeterminato altre 300 persone, la metà delle quali proviene dal precariato. Si stima che le consulenze e i contratti atipici, gravino sul bilancio di Asl e ospedali, e quindi della Regione, per un totale di 41 milioni di euro.
Critica sul provvedimento la segreteria provinciale romana del sindacato Fials, i cui rappresentanti ritengono “questa operazione un mero palliativo che non risolve nemmeno un po’ i veri problemi del sistema sanitario regionale”.