Sanità Lazio: attivo da un mese il centro diagnostico per i detenuti di Regina Coeli

centro regina coeliVia agli interventi chirurgici per pazienti/detenuti nel nuovo reparto del centro diagnostico terapeutico del carcere romano di Regina Coeli, ristrutturato ed inaugurato alla presenza di rappresentanti ministeriali e regionali il 9 dicembre scorso. La notizia arriva soltanto in questi giorni, divulgata dai componenti del cosiddetto “Tavolo tecnico congiunto per il monitoraggio della sanità penitenziaria”, istituito per verificare la piena attuazione di quanto previsto dalla legge 230 del 1999, sul riordino della sanità penitenziaria, riforma che ha visto un lento decollo e ancora stenta ad essere perfezionata. I primi quattro interventi, eseguiti nei primi giorni di dicembre, tra cui anche due sospette neoplasie, sono un ulteriore tassello ed il frutto di una riorganizzazione interna del reparto sanitario dell’antico penitenziario di cui, fino a qualche mese fa si paventava la dismissione per far posto a un hotel di lusso nel centro di Roma. L’attività chirurgica in carcere, secondo i responsabili del centro e all’unisono con i vertici della Regione Lazio “è molto importante perché, oltre a soddisfare in maniera efficace ed efficiente la grande richiesta di interventi proveniente dalla popolazione detenuta, contribuisce alla notevole riduzione dei trasferimenti in sicurezza e alla riduzione dei tempi di attesa, evitando un eccessivo ricorso alle strutture ospedaliere esterne, con conseguenti risparmi sulla spesa sanitaria”. Intanto il tavolo tecnico sta affrontando, nelle sue riunioni periodiche, altri due temi all’ordine del giorno: la conclusione dei lavori di adeguamento del centro e la prossima apertura, nella seconda sezione, di 9 stanze adeguatamente strutturate per 18 posti dedicati all’accoglienza di detenuti/pazienti che presentano rischi autolesionistici o hanno posto in essere tentativi di suicidio, grave piaga nei penitenziari. Un ulteriore aiuto alla medicina penitenziaria, è offerto dalla attivazione del servizio di telemedicina, che risale al 2010 per cui la giunta regionale sta pensando a un estensione e miglioramento.

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