Quando ci sono persone valide è giusto confermarle. Ė questo il criterio che dovrebbe guidare ogni scelta e che, riferito alle nomine dei direttori generali di Asl e ospedali, ha il sapore della novità. Ė noto, infatti, come nella indicazione dei vertici sanitari entrino in gioco molti elementi, tra cui competenza e professionalità rappresentano spesso una parte residuale della valutazione. Per le nomine dei manager, già scelti dalla giunta regionale guidata da Francesco Rocca come commissari, si è seguita la strada della continuità in quattro casi su cinque, confermando nel ruolo di direttore generale delle Asl Roma 1, 2, 5, della Asl di Latina e dell’Azienda ospedaliera San Giovanni Addolorata i professionisti che già erano al timone delle strutture. Così, in seguito al parere favorevole della commissione Sanità della Regione Lazio, espresso con votazione nella seduta del 7 gennaio, all’azienda sanitaria Roma 1 del centro e dei quartieri a Nord della Capitale è confermato Giuseppe Quintavalle, laurea in Medicina, specializzazione in Psichiatria e solida esperienza ai vertici di diverse aziende sanitarie; nella estesa Asl Roma 2 – Eur, Casilino e Prenestino – resta Francesco Amato, proveniente dalla dirigenza della sanità calabrese mentre alla Roma 5, azienda sanitaria dell’area tiburtina, troviamo Silvia Cavalli, proveniente dalla Asl di Latina e al San Giovanni Addolorata va Maria Paola Corradi, già direttore dell’Ares 118. Un giro di nomine, con qualche cambio di sede, che vede in lizza più o meno gli stessi direttori designati dall’amministrazione di Nicola Zingaretti che, per gli esponenti dell’attuale maggioranza alla Pisana rappresentano “una valida squadra” che si è ritenuto giusto confermare. Restano da riempire due caselle: la Asl Roma 6 dei Castelli Romani e Frosinone e, in questo caso  è difficile fare previsioni, con la sede vacante nel primo caso e la possibile, ma non sicura, conferma dell’attuale commissario Sabrina Pulvirenti nel frusinate. Il vento del cambiamento è affidato perciò all’indirizzo politico, con cui il centrodestra intende ribaltare “la pesante situazione in cui abbiamo trovato la sanità regionale”, sostengono i consiglieri di maggioranza, per cui la strada da intraprendere è ancora tutta in salita.

 

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