Sanità Lazio. Grido d’allarme Cisl: “C’é ancora molto da fare”
E’ stato il segretario regionale Tommaso Ausili a lanciare l’allarme dai microfoni di “Buongiorno regione”, notiziario mattutino regionale con alto indice di ascolti. Ha iniziato con gli insostenibili ritardi per le liste di attesa, per passare poi alla carenza di assistenza domiciliare da parte delle Asl. “Si abbia il coraggio di rimuovere quei direttori generali che non hanno adempiuto ai loro obblighi” ha sentenziato il sindacalista, riferendosi in particolare agli atti aziendali (regolamenti interni di organizzazione) non ancora adottati dalle aziende dallo scorso 30 settembre, termine ultimo per l’approvazione da parte regionale. E ancora Ausili: “Restano da accreditare 800 strutture sanitarie private regionali mentre per altre 400 l’iter è ancora in corso di definizione. Una infinità”. Il sindacalista rincara la dose riferendosi alla tanto auspicata riforma del sistema ancora in alto mare “non si parla più della riforma delle Asl con accorpamento delle aziende, cosa che ci avrebbe fatto risparmiare notevolmente. Inoltre – conclude Ausili – occorre agire dotando la provincia di strutture e il territorio di presidi. Abbiamo una sanità troppo concentrata su Roma e sugli ospedali, a discapito della provincia e del territorio”.