Forlanini: niente di nuovo sotto il sole. Entro fine anno il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca dovrebbe rendere nota la destinazione futura dell’ospedale chiuso il 30 giugno 2015 ma a tutt’oggi nulla trapela dagli uffici di via Cristoforo Colombo. Soltanto una frase, relativa all’approvazione del Bilancio di previsione, solleva qualche interrogativo. Si tratta degli investimenti futuri, che l’ente territoriale non finanzierà facendo ricorso al debito ma avvalendosi delle risorse “di parte corrente disponibili previste dal bilancio di previsione e ulteriori risorse derivanti dall’alienazione di beni patrimoniali”. Potrebbero rientrare anche gli ospedali tra tali beni? Sembra improbabile, considerato che giuridicamente sia il San Giacomo che il Forlanini non figurano tra i beni alienabili ma le sorprese o, meglio, gli artifizi legislativi sono sempre in agguato. Sapremo entro breve. Una sicurezza però per i servizi sanitari di Monteverde esiste: il quartiere diverrà sede di un ospedale di comunità, da collocare in via Fabiola 15, di fronte agli uffici del municipio XII, una strada non proprio scorrevole tantomeno agevole per il parcheggio. Il progetto in ogni caso è ormai avviato, con tanto di delibera della Asl Roma 3, che prevede l’affidamento di servizi di ingegneria e architettura per la realizzazione di case e ospedali di comunità, aggiudicato al Raggruppamento temporaneo d’ impresa di cui fa parte il prestigioso studio di architettura Valle, con commesse in tutto il mondo, Leonardo Nolasco e C-Engineering Srl a cui è stato affidato lo studio di fattibilità e la progettazione definitiva. Si spera così di dare nuova vita alle case della salute – il cui insuccesso è sotto gli occhi di tutti – affidandosi alle risorse del Pnrr e al decreto ministeriale numero 70 del 2021 con cui l’allora titolare della Salute ridisegna, insieme alla cosiddetta Unità di Missione, l’organizzazione della sanità territoriale. Quello della Asl Roma 3 è solo una parte – il lotto 23 – di un progetto più ampio che vede un finanziamento approvato dalla Regione Lazio pari a 51 milioni provenienti dalle risorse del Pnrr. In sintesi, i fondi sono destinati alle case di comunità di via Lampedusa nella Asl Roma 1, di Anzio e Lariano  per la Asl Roma 6, di Minturno alla Asl di Latina. Poi c’è il capitolo degli ospedali di comunità e nella Asl Roma 3, oltre alla già citata struttura di via Fabiola, c’è l’ospedale di via Domenico Morelli ad Acilia. In provincia Anguillara Sabazia, Ladispoli, Rignano Flaminio e Santa Marinella nella Asl Roma 4 e Zagarolo (Asl Roma 5). A coordinare questi presidi sono chiamate le 4 Centrali operative previste in via Cartagine 85, via Casal de Merode 8 A e B  per la Asl Roma 2 e in via del Terminillo 42  nella Asl Rieti. Si tratta ora di vedere se e come tali strutture partiranno, considerato che la figura perno è l’infermiere, una presenza sempre più rarefatta negli organici di Asl e ospedali.

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