Sanità Lazio: i pazienti emofiliaci contestano il decreto del commissario ad acta

emo“Il Lazio spende troppo e male per la terapia sostitutiva dell’emofilia e delle malattie emorragiche congenite”. Ė l’allarme lanciato da Ottorino Rossi, presidente dell’Ael – Associazione onlus dei malati emofiliaci del Lazio – riportato su “Il Sole 24 Ore sanità” e fatto proprio da tutte le associazioni di tutela dei diritti dei malati e delle malattie rare. Nel Lazio gli emofiliaci sono circa 300, la spesa per garantire i farmaci necessari alla loro sopravvivenza è pari a 43 milioni di euro, vuol dire che ogni paziente costa alla Regione oltre 120 mila euro l’anno. Tali cifre destano molte perplessità, come desta perplessità l’ultimo decreto firmato da Zingaretti che, intende mantenere la stessa qualità delle cure con una spesa più contenuta. L’acquisto dei farmaci è infatti demandato alla centrale unica d’acquisto regionale mentre la distribuzione, dovrebbe essere effettuata, come da prassi consolidata, dalle 1500 farmacie del Lazio. Dai dati emerge che, la Regione Lazio, consuma il doppio della media nazionale e la maggiore difficoltà, secondo i rappresentanti dei pazienti, è costituita dalla mancanza di una rete consolidata di assistenza regionale. Nella Conferenza Stato-Regioni del 13 marzo 2013, furono assunti particolari impegni nei confronti dei pazienti affetti da emofilia ma non sembra che, da tale accordo, siano scaturite azioni concrete. “Se non saranno presi provvedimenti seri – avverte Rossi – anche nel rispetto degli impegni assunti, i malati saranno costretti a farsi assistere in altre Regioni”.

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