Sanità Lazio: “Il precariato deve finire”
Cgil, Cisl, Uil Funzione pubblica di Roma e Lazio chiedono stabilizzazioni e assunzioni
Precari della sanità, la Regione Lazio si impegna a stabilizzarli attraverso l’attivazione delle idonee procedure, sollecitando le aziende sanitarie e ospedaliere ancora inadempienti a chiudere la partita. Plaudono i sindacati confederali, che chiedono comunque la proroga dei contratti fino alla fine dell’anno. “Vigileremo affinché si passi rapidamente dalle parole ai fatti, sia sui rapporti di lavoro a tempo sia sulle assunzioni promesse”, dichiarano in una nota congiunta Giancarlo Cenciarelli, Giancarlo Cosentino e Sandro Bernardini – vertici regionali di Fp Cgil Roma Lazio, Cisl Fp Roma e Lazio e Uil Fpl Roma e Lazio – dopo il recente incontro con l’amministrazione regionale che aveva quale ordine del giorno il tema dei dipendenti del servizio sanitario regionale. L’intesa è stata raggiunta con la sigla di un accordo “che impegna la Regione a ricorrere a tutte le opportunità offerte dalle norme vigenti”, precisano i sindacati. Si tratta, per i presidi sanitari regionali, di procedere alla ricognizione degli aventi diritto e al rilascio delle dovute autorizzazioni ma purtroppo si registrano ancora ritardi. Per questo i sindacalisti fanno leva sulla amministrazione guidata da Francesco Rocca, perché “solleciti le aziende che ancora non hanno portato a termine gli adempimenti”, raccomandano i responsabili regionali delle organizzazioni. “Abbiamo condiviso con la Regione la necessità di prorogare tutti gli incarichi in vigore fino al 31 dicembre 2024 – precisa ancora il comunicato – al fine di portare a completamento le assunzioni e di consentire la tenuta dei servizi sanitari. Ora vigileremo sulla concreta attuazione dell’accordo che prevede un apposito passaggio di verifica entro il prossimo novembre, quando la Regione dovrà presentare il resoconto sulle stabilizzazioni effettuate”. Sullo sfondo l’imminenza del Giubileo 2025, che richiede il massimo sforzo per colmare gli organici tempestivamente, con le diverse professionalità: dagli operatori sanitari agli infermieri passando per i tecnici, le ostetriche, gli amministrativi e gli assistenti sociali. Cgil, Cisl e Uil chiedono che si dia piena attuazione a quanto annunciato dallo stesso presidente Rocca il 7 maggio scorso, con una previsione regionale di quasi 10mila nuove figure professionali da assumere a tempo indeterminato nel biennio 2024-2025. I sindacati chiedono “di procedere speditamente con un investimento straordinario”, in modo da ovviare al permanente blocco del turn over che nessun governo, dal 2004, è riuscito a superare, nella stagione del depotenziamento della sanità pubblica a cui ora si cerca di rimediare, dietro le forti pressioni delle forze politiche e sociali.