Sanità Lazio: proroga di un anno dei contratti
Siglato il 29 novembre un protocollo d’intesa. Assunzioni bloccate dai vincoli di spesa fermi al 2004
Precari della sanità: siglato nel pomeriggio del 29 novembre un protocollo d’intesa tra la Regione Lazio e le principali sigle sindacali dei medici e del comparto, per velocizzare le procedure che conducono alla stabilizzazione dei camici bianchi, degli infermieri e dei tecnici assunti nel periodo della pandemia e, a tutt’oggi ancora con contratto a tempo determinato. Il rapporto di lavoro di tali operatori sarà quindi prorogato al 31 dicembre 2023, in attesa della definitiva stabilizzazione nell’ambito del Servizio sanitario nazionale. L’intesa si è resa necessaria per ridurre le liste di attesa e per garantire i servizi finanziati con le risorse del Pnrr, strutture di sanità territoriale come case e ospedali di comunità, che per funzionare necessitano di professionisti e operatori. La proroga dei contratti è tesa inoltre a ridurre le liste di attesa, con un arretrato dovuto ai due anni di stop delle prestazioni causa reparti ospedalieri riconvertiti a ricovero per i malati di Covid. Soddisfazione è stata espressa dalla Cgil, i cui rappresentanti parlano di “ulteriore passo nel senso di un potenziamento della sanità pubblica, su cui bisogna tornare a investire”. Anche da parte regionale si esprime soddisfazione, per “la stretta collaborazione con i sindacati – dicono ai piani alti di via Rosa Raimondi Garibaldi – con cui siamo riusciti a raggiungere risultati straordinari, affrontando e superando le difficoltà determinate dal prolungato periodo di commissariamento”. Difficoltà che comunque permangono, se si pensa che nel Lazio sono ancora 4.800 i lavoratori e lavoratrici della sanità con contratto a tempo determinato e non si vedono soluzioni, almeno nell’immediato, per quanto attiene a possibili assunzioni in pianta stabile. La situazione è determinata dai vincoli di spesa per il personale fermi alla dotazione prevista nel 2004. Non soccorre lo stanziamento di 2 miliardi da parte del governo, in quanto tali risorse andranno in gran parte a coprire gli aumentati costi energetici di Asl e ospedali: non si vede luce in fondo al tunnel. Né provvede il Pnrr che non destina alcuna risorsa per l’assunzione di personale. “Ai lavoratori bisogna dare risposta immediata – sostengono i sindacalisti – per questo è apprezzabile che siano velocizzate le procedure di stabilizzazione. Ora attendiamo i fatti, con il ricorso alla normativa che consente di raggiungere tale obiettivo”. Con la proroga di un anno dei contratti, si potrà continuare a garantire l’erogazione dei Livelli essenziali di assistenza (Lea), al fine di assicurare le prestazioni minime alla cittadinanza che si rivolge alla sanità pubblica.