Sanità Lazio: risultati e obiettivi illustrati da Rocca
Audizione il 23 gennaio in commissione regionale Sanità, con dati e programmi
Un piano di assunzioni senza precedenti. Così ha assicurato il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, in audizione il 23 gennaio, in commissione Sanità. Un investimento di 661 milioni e mezzo con 14mila nuovi ingressi, che consentirà l’apertura di nuove sale operatorie. Ė solo uno dei numerosi interventi illustrati nella relazione sui risultati raggiunti e le prospettive future per il Servizio sanitario regionale. Una panoramica su una organizzazione, quella di Asl e ospedali, con luci e ombre in cui spesso le seconde, nella narrazione quotidiana, hanno il sopravvento sulle prime. Secondo i dati forniti, questa volta dal piano di rientro sanitario si dovrebbe uscire sul serio. La situazione ereditata dal 2007 dovrebbe essere arrivata al capolinea grazie alla riduzione del disavanzo del 2022 a 130 milioni di euro e un utile di 32 milioni per il 2023. Altri 134 milioni sono stati sbloccati per migliorare i servizi ai cittadini che entro il 2027 potrebbero giovarsi della riduzione fiscale, almeno per i redditi più bassi, in una Regione con l’Irpef più alta d’Italia. Una politica di bilancio oculata, secondo quanto riferito dal presidente, affiancato dal direttore regionale della Salute e integrazione sociosanitaria Andrea Urbani – al cospetto della commissione presieduta da Alessia Savo – che ha puntato tutto sulla eliminazione delle spese improduttive, destinando oltre 475 milioni di euro alle aziende sanitarie e ospedaliere. Altro cavallo di battaglia, da tempo sostenuto da Rocca, la riforma del sistema di prenotazione regionale Recup che ha prodotto un aumento delle prestazioni erogate, passate da 2,6 milioni nel 2022 a 3,8 milioni nel 2024, con una riduzione dei tempi medi di attesa da 42 giorni nel 2023 a 31 giorni nel 2024. Nel 2025, nei primi 15 giorni di monitoraggio, il 96,7% delle prestazioni è stato garantito entro i tempi previsti. Parallelamente, è stato effettuato uno snellimento delle liste d’attesa chirurgiche, riducendo le posizioni del 62,5%, da 125.231 nel gennaio 2024 a 46.992 nel gennaio 2025. Il numero delle classi di priorità U (urgente) e B (breve), con prestazioni richieste in tempi ridotti, è stato ridotto del 74% mentre le posizioni per patologie oncologiche maligne sono diminuite del 60%. Poi ci sono gli obiettivi da raggiungere entro il 2025: l’implementazione del Recup con l’abbattimento delle liste di attesa, il 90% degli interventi entro le soglie previste per le patologie oncologiche maligne, il monitoraggio digitale delle sale operatorie. E un fantasma che aleggia su tutti i buoni propositi: una sanità territoriale da migliorare ma che non riesce a decollare, con un ricadute negative sugli accessi impropri in pronto soccorso.