Sanità: legge quadro con l’apporto di tutti
Intervista con Oscar Tortosa, capogruppo Psi alla Regione, che lancia un convegno sulla sanità del Lazio.
Il presidente Zingaretti parla di nuovo corso in sanità, quali le opportunità da cogliere e le difficoltà da superare nel “Modello Lazio”?
Le opportunità si legano alla costruzione di un rapporto intelligente tra sanità e territorio, che dia risposte efficaci ai bisogni delle persone. Sfida difficile, da affrontare tenendo unito tutto il mondo della sanità: pubblica, accreditata, medici di base ospedalieri, istituti religiosi, policlinici. La composizione di tale quadro, ovvero la ‘messa a sistema’ dell’intero mondo sanitario, oggi frammentato e contrapposto è la difficoltà più grande ma l’unica possibilità di cambiamento.
La scelta della sanità territoriale, nonostante i ritardi, sembra ormai improcrastinabile. Secondo lei quale potrebbe essere il modello organizzativo adottato?
Quello “hub and spoke”, per usare la terminologia della programmazione voli negli scali aeroportuali. è necessaria la interconnessione tra poli sanitari altamente specializzati e poli periferici, per concentrare la casistica più complessa in grandi centri (hub) capaci di garantire sistemi di produzione innovativi a ciclo continuo, creando, allo stesso tempo, sul territorio una rete integrata di strutture periferiche (spoke) capaci di assolvere alla funzione diagnostica, di primo soccorso, post-acuzie e tutti i casi di minor gravità.
Parlando di spesa, ci indichi dove si può risparmiare e dove invece investire.
Un dato fa riflettere: la riduzione dei posti letto, dei ricoveri, della degenza, su cui si è imperniato il contenimento della spesa sanitaria, non ha determinato la flessione di aree di spreco come quella sugli “Acquisti di beni e servizi ospedalieri”, tra cui, le spese di lavanderia, catering e smaltimento rifiuti. Servizi affidati per lo più in outsourcing, con esito da valutare. Un capitolo a parte è poi quello delle gare su materiali, servizi di riscaldamento ed energia, farmaceutica ospedaliera, le consulenze esterne. Gli investimenti invece devono puntare all’integrazione tra territorio e sanità. Sanità territoriale e alta specializzazione, le parole d’ordine per il nuovo modello gestionale del Lazio, cui se ne aggiunge una terza: la trasparenza, con la pubblicazione online di bilanci ed esiti delle prestazioni di tutte le aziende.
Come superare il precariato, il blocco del turn-over, riqualificare le professioni, senza incidere sulla spesa?
Qualsiasi approccio deve ripartire dagli operatori del settore. Dobbiamo riposizionare il lavoro al centro del ragionamento e allargare lo sguardo: è tempo di cambiare modo di pensare. I costi della sanità si possono governare solo attraverso le politiche sociali, l’assistenza domiciliare, gli operatori sul campo. In questa ottica ci sono possibilità di riconversione e impiego. Io sono per garantire una flexsecurity ai precari che intendono impegnarsi in questo passaggio obbligato.
Lei è la “memoria storica” della sanità del Lazio. Ci illustri un aspetto del presente da rivalutare e un aspetto del passato da cancellare.
Non credo di essere la memoria storica della sanità del Lazio. Ma posso dire che il ruolo dei medici di base va rivalutato. Oggi ci si rivolge al proprio medico solo per prescrivere qualche impegnativa. È un errore: tale figura è strategica, primo presidio di ascolto e intervento. L’aspetto da cancellare del recente passato è considerare il paziente come utente che si avvale di un servizio: quando stiamo male siamo più che mai persone portatrici di diritti, ben altro che utenti!
Per finire, la legge quadro sarà la nuova architettura del sistema sanitario. Su quali basi si pensa di impostarla?
La legge stabilirà regole per una corretta programmazione di spesa, obiettivo che si può raggiungere credo, dopo aver ascoltato tutto il mondo della sanità. Non escludo la possibilità di organizzare a breve un dibattito pubblico con le principali realtà operanti nel Lazio, sperando che possa offrire un contributo indicativo al Presidente Zingaretti.