Sono molte le novità presentate alla Midsummer School 2024, seminario di studio organizzato da Motore Sanità, un gruppo di professionisti del settore nato per “contribuire al progresso della ricerca scientifica e delle conoscenze scientifiche in Italia e all’estero nel campo sanitario e sociale”. La due giorni, partita l’11 luglio, si è conclusa con la presentazione del progetto del primo ospedale virtuale d’Italia, dopo convegni, tavole rotonde e dibattiti al Palazzo Pirelli di Milano. Si è analizzato il presente e pianificato il futuro della Sanità, con una attenzione particolare rivolta all’innovazione attraverso un’analisi delle applicazioni più avanzate di telemedicina e il ruolo dell’intelligenza artificiale, come tecnologia fondamentale nella diagnostica e nella terapia ma anche nella creazione di nuovi modelli di gestione. Centinaia i partecipanti, tra cui il sottosegretario alla Salute Alessio Butti, con il messaggio di saluto, proveniente dagli Stati Uniti, del presidente del Senato Ignazio La Russa, in trasferta per impegni istituzionali. L’edizione 2024 è connotata come celebrazione della sanità digitale che “è già in Italia – ha ricordato Butti – grazie all’adozione di tecnologie avanzate come il Fascicolo sanitario elettronico 2.0″.  Nell’ultimo Report digitale dell’Unione europea, risulta che l’Italia supera per la prima volta la media europea come punteggio di maturità sulla sanità digitale, passando dal 71 all’83%, “un dato che dimostra l’impegno del nostro Paese nel migliorare l’efficienza e la qualità dei servizi sanitari”, ha rilevato il sottosegretario, illustrando il progetto di una App rivoluzionaria che in Lombardia consente di razionalizzare servizi come la gestione delle agende delle liste di attesa, il pagamento del ticket, la chiamata per ricordare gli appuntamenti o, eventualmente disdire la prestazione. Una vera e propria rivoluzione, già sperimentata all’estero, è  quella degli ospedali virtuali che si preparano ad aprire i battenti in Italia con un primo progetto pilota,  presentato nel corso della due giorni milanese da Claudio Zanon, direttore scientifico di Motore Sanità.  Il modello è il Mercy Virtual Hospital, operativo dall’autunno del 2015 negli Stati Uniti, da adattare alle esigenze specifiche di ogni territorio. Si tratta di una “collaborazione clinica remota” che coinvolge il medico di medicina generale, gli infermieri territoriali, la farmacia di quartiere e gli assistenti dei pazienti cronici. Il primo progetto pilota si avvarrà di una struttura di circa 1000 metri quadri, appositamente restaurata, da replicare in ogni territorio. I pazienti, attraverso l’ospedale virtuale, possono accedere a servizi medici online tramite videochiamate, chat, e-mail o applicazioni mobili. Possono ricevere consultazioni mediche, prescrizioni, monitoraggio delle condizioni di salute, e gestione delle malattie croniche da remoto. L’ospedale virtuale rappresenterebbe un notevole risparmio per il Servizio sanitario: 527.050 ricoveri di cronici evitabili, al costo medio di 5mila euro pro-capite, consentirebbero 2,64 miliardi in meno di spesa. Sul tema si è espresso il vicepresidente della Regione Lombardia Marco Alparone: “Investire in sanità digitale – ha esordito – vuol dire offrire sostenibilità sociale, avvicinando sempre più i bisogni dei pazienti a una risposta. Quello di cui hanno bisogno oggi i cittadini è la prossimità, soprattutto in sanità e questo lo si può fare attraverso una medicina sempre più digitalizzata che riduce i divari territoriali e avvicina le persone alle risposte di eccellenza che la Lombardia normalmente è capace di dare”. Alparone ha altresì evidenziato le ricadute positive della digitalizzazione in termini di ottimizzazione della spesa, possibili con la medicina predittiva e la prevenzione, per cui in Lombardia si investe molto. (Agr)

 

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