Sanità pubblica più cara del privato. Santori: “Servono correttivi”
“È conveniente la sanità pubblica? Affatto, almeno ad oggi”, lo dichiara in una nota il presidente di Assotutela Michel Emi Maritato nell’esporre uno studio condotto dagli esperti dell’associazione sulla comparazione dei costi tra strutture pubbliche e private nell’analisi delle spese reali sostenute dai cittadini. “In base a una indagine svolta periodicamente, emerge la necessità di un netto cambio di marcia nel settore della sanità pubblica che la renda realmente efficiente e in grado di offrire un alto livello di qualità a costi sostenibili – ha commentato Fabrizio Santori, membro della commissione Salute e Politiche sociali della Regione Lazio – chiederò alla commissione Salute della Regione Lazio di analizzare nel dettaglio le storture sollevate dallo studio di Assotutela. Occorrerà correggere queste distorsioni e farlo in fretta”, ha concluso il consigliere de “La Destra”. La ricerca ha rilevato che semplici esami quali emocromo, colesterolo, transaminasi, bilirubina, glucosio, ferro, analisi delle urine, ecografie costano di più in ospedale pagando il ticket e meno nella stessa struttura ospedaliera, con gli stessi specialisti e le stesse strumentazioni se si accede come pazienti paganti in proprio. Paradossalmente, il costo si abbatte ancora di più se ci si rivolge alle strutture private. Il salasso è dovuto alla tassa statale di 10 euro per ogni impegnativa del Servizio sanitario nazionale che, per legge, può contenere fino a un massimo di otto indagini diagnostiche della stessa specialità oppure otto esami di laboratorio e alla tassa regionale di 4 euro, liste di attesa incluse.