Sanità in emergenza. Nulla di nuovo, in termini di provvedimenti concreti, ma molti annunci da parte del ministro della Salute Orazio Schillaci che il 22 marzo, nel corso delle interrogazioni alla Camera presentate, rispettivamente, dai gruppi “Noi Moderati” e “Alleanza Verdi Sinistra”, ha fornito alcune linee di intervento che entro breve dovrebbero prendere la forma di un testo normativo. L’aspetto più rilevante è l’accento posto con toni decisi da parte del ministro, sul ricorso sempre più frequente ai medici cosiddetti “gettonisti” in pronto soccorso e nei reparti di emergenza e la volontà dell’esecutivo di porre un argine a tale pratica. In sintesi, si attende un provvedimento che sarebbe allo studio, per l’inizio dell’estate ma le anticipazioni fornite dal titolare di lungotevere Ripa si limitano a riferimenti su temi già noti da tempo: risorse per la riduzione delle liste di attesa, aumenti per chi lavora in pronto soccorso – a cui sarebbero destinati i 200 milioni già stanziati –  la vera novità sarebbe la defiscalizzazione delle cosiddette prestazioni aggiuntive che i medici fornirebbero oltre l’orario di lavoro per smaltire le prestazioni arretrate, insieme a una valorizzazione previdenziale. Il dicastero pensa inoltre a “premialità di carriera” e ad aumenti delle indennità di dirigenza. Tutto ciò che è necessario per rendere più attrattiva la professione, che da tempo registra un preoccupante calo di vocazioni, causa una errata programmazione universitaria e stringenti regole di ingaggio. Se l’interrogazione di “Noi Moderati” si è concentrata sulle maggiori risorse per il personale, al contrasto degli episodi di violenza contro chi si trova in prima linea era rivolto il quesito di “Alleanza Verdi Sinistra”, per cui Schillaci ha soddisfatto parzialmente gli interroganti riferendo della istituzione, il 3 gennaio 2022 dell’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e sociosanitarie, che ha monitorato gli episodi verificatisi e il 20 marzo ha trasmesso al Parlamento la prima relazione sull’attività svolta. Anche in questo caso, oltre allo studio per attivare posti di polizia presso i pronti soccorsi che dimostrino maggiore vulnerabilità in tema di aggressioni, c’è la novità della procedibilità di ufficio, allo studio insieme al pacchetto di norme in materia. Di fatto, dal 14 agosto 2020 con la legge 113  “Disposizioni in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni”, le sanzioni si sarebbero inasprite con l’introduzione di un rafforzamento del delitto di “lesioni personali”, con in più la previsione di una aggravante all’articolo 61 del codice penale. Questo purtroppo, non è servito a scoraggiare i violenti, la cui aggressività spesso è alimentata dalle condizioni improponibili in cui si trovano ad operare i professionisti nei reparti di emergenza. (Nella foto: il ministro della Salute Orazio Schillaci)

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