Sanità, tornano le onorificenze per gli “eroi”
Medaglia al merito a vari enti, professionisti e volontari per l’impegno anti Covid
Una onorificenza antica, la cui origine risale agli albori dell’Unità d’Italia. Il conferimento delle medaglie ai “Benemeriti della salute pubblica e al merito della sanità pubblica” è un riconoscimento che si è mantenuto immutato nel corso dei decenni. Il Decreto Regio del 1867, poi confermato dalla Repubblica nel 1946, assegna le medaglie d’oro, d’argento e di bronzo e gli attestati di benemerenza a persone “che si sono distinte per il loro impegno per la salute pubblica e che si sono rese in modo benemerite in occasione di qualche morbo epidemico pericoloso, cure ed assistenze agli infermi”. Oltre alla prosa, forse desueta, dal 2016 in Italia fu considerata superata anche tale consuetudine, riportata all’attenzione dal Quirinale, dove il 27 aprile, a ricevere il riconoscimento sono stati vari protagonisti dei “due anni che sconvolsero il mondo”: dalle Federazioni e Consigli nazionali degli Ordini sanitari all’Istituto Superiore di Sanità, passando per la Croce Rossa e la Protezione civile. Significativa l’onorificenza alla Croce Rossa Italiana, in cui da poco c’è stata la successione al vertice, con la nomina, il 16 aprile, di Rosario Valastro alla presidenza, in sostituzione di Francesco Rocca oggi al vertice della Regione Lazio, dopo le elezioni del 12 e 13 febbraio scorso. Insieme al neo presidente, ha ritirato la medaglia Edoardo Italia, rappresentante dei giovani dell’ente. La motivazione del riconoscimento si basa su molteplici aspetti: l’impegno, sin dai primi giorni dell’emergenza per la prevenzione del virus, il soccorso sanitario e l’assistenza sociale e psicosociale. Insieme agli interventi di carattere sanitario, tra cui la campagna di somministrazione del farmaco anti Covid, le attività di soccorso e assistenza ai fragili, si rilevano servizi alla persona tra cui il cosiddetto “pronto spesa e pronto farmaco”, consistente nell’aiuto ai rifornimenti per persone impossibilitate a muoversi, la consegna delle mascherine di protezione, nonché il contribuito di supporto psicologico telefonico. Soddisfazione è stata espressa dal presidente Valastro, che ha evidenziato la “stima e il rispetto istituzionale che la Cri si è guadagnata in questi anni, grazie all’instancabile servizio dei suoi oltre centocinquantamila volontari e dei suoi operatori. Tale onorificenza – ha dichiarato il presidente – è di tutti i volontari della Croce Rossa Italiana”.
(Nella foto: il presidente Cri Rosario Valastro, il capo dello Stato Sergio Mattarella, il ministro della Salute Orazio Schillaci)