Sanità, tra chiusure e progetti di rilancio
Questa volta l’amministrazione regionale sembra decisa: il Forlanini deve essere chiuso entro il 31 dicembre 2014 e il cancello sbarrato sulla via Portuense è l’inquietante anticipo di tale decisione.
Motivo ufficiale, la necessità di risparmiare 100 mila euro l’anno ed esigenze di sicurezza, ragioni incomprensibili per molti. “È paradossale che per evitare indebite intromissioni in ospedale si privi della vigilanza un’area completamente abbandonata, ottenendo l’effetto contrario senza l’unico presidio a salvaguardia del luogo”, sostiene Massimo Martelli, battagliero primario dell’ospedale ormai in pensione, che ha contribuito alla raccolta di 45 mila firme contro la chiusura. Oltre ai disservizi per gli operatori – ambulanze, trasporti interni, collegamenti con il vicino San Camillo resi più complicati – e ai disagi per gli utenti, specie i più fragili e quelli privi di mezzi propri, il cancello sbarrato è entrato prepotentemente nell’immaginario collettivo a testimonianza di una sanità che, nonostante i buoni propositi di rilancio annunciati dal presidente Zingaretti, è ridotta ai minimi termini. Ne è testimonianza l’agitazione in tutte le province del Lazio, falcidiate dai tagli ai posti letto, ai servizi, al personale, andato in pensione e non rimpiazzato. Tanto che il 16 luglio prossimo, si terrà a Sora una manifestazione cittadina organizzata dai sindaci di tutto il frusinate, cui hanno aderito anche primi cittadini di altre località della regione. Si parla di “strangolamento della sanità provinciale” e si rivendicano 82 milioni di euro che, secondo gli amministratori sarebbero stati “azzerati a favore degli ospedali romani”. Intanto non cessano i tagli, gli accorpamenti, le riduzioni di presidi e reparti ospedalieri: Bracciano, Subiaco, Marino, Genzano, Monterotondo, Rocca Priora, Sora, Cassino, Anagni, per citarne solo alcuni. Poi il reatino, Latina, il Lazio sud e nord, con la inarrestabile migrazione di pazienti della Asl di Viterbo, anch’essa falcidiata verso l’Umbria, con cui l’amministrazione vuole stipulare un protocollo d’intesa.