Sanità Veneto: nel futuro una rete di eccellenza
Sono 99 i presidi territoriali previsti con i fondi del Pnrr, da realizzare entro il 2026
Sanità territoriale: nel futuro del Veneto c’è una rete di eccellenza. Secondo le dichiarazioni dell’assessore alla Sanità regionale Manuela Lanzarin sta per riversarsi sull’assistenza diffusa, grazie ai fondi del Pnrr, un cospicuo investimento, pari a 15 milioni di euro, che consentirà di portare a termine un ambizioso progetto. “Andremo a costituire una rete territoriale d’eccellenza” dichiara dopo aver inaugurato la casa di comunità di San Michele al Tagliamento. L’abilità nel portare avanti quanto previsto consiste anche nel precorrere i tempi: per le 99 strutture programmate a regime, si spera di poter anticipare la realizzazione prima di maggio 2026, termine ultimo per mettere un punto al Piano nazionale di ripresa e resilienza. “Abbiamo fatto tesoro – chiarisce Lanzarin – dell’esperienza vissuta con il Covid, che ha dimostrato come sia estremamente opportuno e utile per i pazienti, avere in queste strutture tutti i servizi necessari che non comportano il ricorso al presidio ospedaliero”. E la casa di comunità attivata lunedì 19 agosto, la prima delle cinque previste per la Ulss 4 Veneto Orientale lo dimostra. Grazie a un investimento di 404 mila euro, è dotata di tutti i servizi essenziali per consentire la presa in carico del cittadino per le prestazioni di base. Si parte dal Pua, punto unico di accesso, coadiuvato dallo sportello amministrativo e il centro di prenotazione (Cup) con anagrafe sanitaria, per arrivare a una cospicua offerta di servizi sanitari: punto prelievi, ambulatori di cardiologia, geriatria, chirurgia e chirurgia vascolare, ambulatorio infermieristico, consultorio familiare, ambulatorio ostetrico e per gravidanze a basso rischio, pediatra di libera scelta. In fase di attivazione l’attività dei medici di famiglia mentre è presente un’ampia area di offerta sociosanitaria, in collaborazione con assistenti sociali del Comune, delle associazioni di volontariato, del servizio di continuità assistenziale (ex guardia medica) e degli infermieri di famiglia. “Stiamo attuando con validi risultati una nuova strategia di avvicinamento della sanità al territorio e ai bisogni del cittadino – conclude l’assessore – per dare tutte quelle risposte che non necessitano dell’intervento dell’ospedale o del pronto soccorso”.