Giornata nazionale delle professioni sanitarie: non solo una celebrazione ma mai come quest’anno aveva assunto i toni della rivendicazione. Numerosi gli interventi tesi a rivendicare una valorizzazione dei professionisti, in nome di una migliore qualità ed efficienza delle cure al cittadino. Da più parti, si avanzano proposte e si chiedono riforme che segnino una svolta. In prima istanza, sono gli infermieri, attraverso il sindacato Nursing Up a evidenziare la correlazione tra il benessere dei professionisti sanitari e la qualità dell’assistenza ai pazienti. In un comunicato, il presidente Antonio De Palma rimarca come “l’insoddisfazione crescente tra infermieri, ostetriche e altri professionisti, dovuta a retribuzioni inadeguate, pesanti carichi di lavoro e scarse opportunità di crescita, compromette irrimediabilmente la sicurezza della collettività” e fa cenno a uno studio globale (di cui ignoriamo la fonte), che avrebbe rivelato un aumento del 10% di professionisti intenzionati a lasciare e del riflesso che tale insoddisfazione avrebbe sull’aumento della mortalità ospedaliera, pari al 14%, “con un sovraccarico di lavoro che può incrementare il rischio di decesso dei pazienti di oltre il 3%”, precisa De Palma, rendendo noti i numeri dell’abbandono delle corsie degli ospedali italiani, nel 2024, di oltre 20mila infermieri. Sullo sfondo, l’inadeguatezza delle retribuzioni, uno dei cavalli di battaglia dell’Amsi, associazione dei medici stranieri in Italia, il cui presidente Foad Aodi formula concrete proposte ai vertici della sanità. Tra queste, per primo, l’adeguamento delle retribuzioni, il potenziamento della formazione e della crescita professionale, la riduzione del ricorso alla cosiddetta ‘medicina difensiva’ (il proliferare di indagini diagnostiche per sventare eventuali danni lesivi derivanti da potenziali negligenze), un accesso più semplice dei professionisti sanitari stranieri nel Servizio sanitario pubblico, investimenti nella digitalizzazione e telemedicina. Sul tema interviene Luigi Baldini, presidente di Enpapi, l’Ente nazionale di previdenza e assistenza della professione infermieristica che vede gli infermieri quale “concreto riferimento per i pazienti e i loro familiari, per garantire loro assistenza, cure e sostegno psicologico, per intervenire e gestire le emergenze, specie in reparti e strutture ospedaliere spesso carenti di strutture, mezzi e risorse umane, in cui sovente sono vittime di aggressioni”. Anche in questo caso si chiede una valorizzazione di questa figura, con “adeguamenti stipendiali e aperture all’apporto degli infermieri liberi professionisti, la cui rete operativa è sempre più capillare e qualificata”, conclude Baldini. Un caloroso ringraziamento arriva ai sanitari da una nota del segretario nazionale Ugl Salute Gianluca Giuliano. “Grazie per ciò che siete. Grazie per ciò che fate” esordisce, tornando sui temi più volte sostenuti: adeguamento delle retribuzioni, tra le più basse in Europa, sicurezza sui luoghi di lavoro, sull’esempio di quanto avviene in altre regioni, che si sono dotate di impianti di videosorveglianza.

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