Santori: “San Camillo, un fisiatra per i pazienti in coma”
Allarme del consigliere regionale Santori sull’Unità cure intensive. Diffidata la Regione Lazio
“La situazione dell’Unità di cure residenziali Intensive (Ucri) sta rapidamente precipitando. Ad oggi si conta un decesso e permangono aggravamenti delle condizioni cliniche di alcuni pazienti”. Lo dichiara Fabrizio Santori, consigliere della Commissione Politiche sociali e salute del Lazio. “L’Ucri, che accoglie al San Camillo dieci pazienti in stato vegetativo e di minima coscienza con esiti di gravi cerebrolesioni acquisite, negli ultimi mesi sta rapidamente precipitando a causa di decisioni gestionali e organizzative che potrebbero aver rotto equilibri già precari”, chiarisce il rappresentante di Fratelli d’Italia. “Nonostante la collocazione presso un Padiglione del San Camillo, dopo la chiusura dell’ospedale Forlanini, non sono state mai sanate annose criticità che mettono a repentaglio peculiarità fondamentali del reparto. Dopo il pensionamento dello storico dirigente mai adeguatamente sostituito, l’unica figura medica con formazione ed esperienza specifiche nel settore è stata costretta ad interrompere la propria attività, con conseguenti disservizi e disorganizzazione. L’assistenza è stata di volta in volta affidata a figure valide ed efficienti nei propri settori – chiarisce ancora Santori – ma prive di competenze specifiche sulla patologia del caso. Il Comitato Ridivita, costituito dai familiari e dagli amministratori di sostegno dei pazienti, ha diffidato Regione Lazio e vertici del San Camillo, senza ottenere adeguate risposte. Un silenzio, che ha messo ulteriormente a rischio l’incolumità e il diritto alle cure di malati privi di voce. Non permetteremo che l’Ucri, nata come eccellenza della sanità del Lazio nel settore del coma vegetativo e stati di minima coscienza, si trasformarsi in una realtà amorfa, tema che porrò con forza nella commissione Salute che ho urgentemente convocato”, chiosa il consigliere regionale.