Sarcoma, Valeri: “Importante diagnosi tempestiva”
Il chirurgo del Policlinico universitario punta sulla sensibilizzazione dei medici di famiglia
Si considera “raro”. un tumore con incidenza annuale inferiore o uguale a sei casi per 100mila abitanti. Chi riceve tale diagnosi vive, spesso, una condizione di solitudine e spaesamento: gli specialisti adeguati a prendersi cura dei pazienti spesso sono lontani. Per abbattere barriere di spazio e tempo, è stata istituita la ‘Rete Tumori Rari’, nata per garantire una collaborazione permanente tra i centri oncologici su tutto il territorio nazionale. La condivisione a distanza dei casi clinici permette di migliorare l’assistenza e, una volta giunti ad una diagnosi certa, garantisce che la patologia sia trattata secondo le evidenze scientifiche. Tale eccellente organizzazione, tuttavia, presenta una falla nel sistema: “molti pazienti affetti da tumori rari accedono alla ‘Rete’ dopo aver ricevuto una diagnosi errata e, di conseguenza, trattamenti altrettanto errati”. Così dichiara Sergio Valeri (nella foto), responsabile Chirurgia dei Sarcomi Campus Biomedico di Roma, presidente di Sarknos, l’Associazione che unisce i pazienti con sarcoma dei tessuti molli e i loro ‘caregiver’, in occasione della Giornata Mondiale contro il Cancro. Lo specialista spiega che “Il 50% dei pazienti affetti da sarcoma arriva ad una diagnosi corretta tardivamente, dopo essere stato sottoposto a procedure terapeutiche errate. “Il principale errore avviene in sala operatoria – chiarisce Valeri – dove il chirurgo, ignaro della reale diagnosi, rimuove solo la parte colpita mentre, per evitare recidive, va rimossa parte del tessuto sano circostante”. Da qui inizia un percorso a ostacoli, dopo l’intervento e il conseguente esame istologico, se si giunge alla diagnosi di sarcoma e possono passare mesi prima di somministrare la corretta terapia. Un periodo in cui si può decidere per un altro intervento, se tempestivo, o per una sorveglianza programmata, con un preciso calendario di ‘follow-up’. “Diagnosticare precocemente un sarcoma, come un qualsiasi altro tumore, può rendere la prognosi più favorevole”, assicura il dottor Valeri che raccomanda, “per migliorare lo stato dell’arte, di effettuare l’esame istologico di qualsiasi tumore per decidere il percorso terapeutico adatto al paziente”. A tal fine, lo specialista suggerisce di “aumentare le conoscenze sui sarcomi tra tutti gli addetti ai lavori, in primis tra i medici di medicina generale”. I sarcomi rappresentano l’1 % di tutte le neoplasie maligne e questo un per cento può manifestarsi in cento diverse varianti. Una rarità nella rarità, dunque. Per saperne di più: https://www.sarknos.it/