Ennesimo episodio di violenza contro i sanitari. Questa volta a essere colpiti, non sono infermieri del pronto soccorso ma l’aggressione è avvenuta all’esterno, nei confronti di un’ambulanza del 118 accorsa nel campo rom di via Candoni, un vulnus nella periferia della capitale, da tempo sotto osservazione. L’automezzo, arrivato alle 19:30 nell’accampamento della Magliana per soccorrere un adolescente, non appena varcato l’ingresso è stato preso a sassate dai nomadi, causando il ferimento di due operatori, uno dei quali è ricorso alle cure dell’ospedale Oftalmico per le schegge di vetro penetrate negli occhi del soccorritore. La vicenda è stata segnalata al prefetto dalla direzione dell’azienda di emergenza sanitaria Ares 118, che ha presentato una denuncia alla Procura della Repubblica mentre da più parti si chiede la chiusura del campo rom, che tanti problemi ha creato alla cittadinanza, in particolare agli autisti del deposito Atac che si trova nelle vicinanze. Come il mezzo di soccorso, alcuni bus in passato sono stati distrutti da sassaiole e, nonostante la gravità dei continui assalti che durano ormai da venti anni, il campo è ancora lì. Gli appelli per spostare l’accampamento sono caduti nel vuoto. Risale a un anno fa, la nota dei consiglieri di opposizione dell’undicesimo municipio, con cui si richiedeva una convocazione urgente del parlamentino di Villa Bonelli, per discutere della sicurezza dei lavoratori Atac. Richiesta caduta nel vuoto. Sul tema si esprime il consigliere municipale Marco Palma, che affida ai social il suo sfogo: “la mancata e conseguente convocazione del Consiglio, è la testimonianza dell’indifferenza di chi governa questo municipio e questa città – lamenta l’esponente di Fratelli d’Italia – una iniziativa, il dibattito trai i consiglieri, che avrebbe consentito al Municipio, nella sua interezza, di farsi sentire. Finché  le nostre proposte saranno viste come un ‘attacco al potere’, si correrà sempre il rischio di non rappresentare nel modo migliore la comunità locale”. Se le istanze della comunità fossero state ascoltate, forse l’assalto all’ambulanza si sarebbe potuto evitare. “Un’aggressione vigliacca” sostiene Alessandro Saulini, segretario del sindacato di categoria NurSind Ares 118, che esprime solidarietà ai colleghi e chiede che la direzione aziendale dell’Ares 118 “si costituisca parte civile al fine di tutelare difendere  concretamente i propri lavoratori”, che per il rappresentante degli operatori non possono essere considerati “carne da macello”.

Commenti Facebook:

Commenti