Sono molte le voci che si alzano dalla piazza dello sciopero in sanità. Tra queste, impetuosa è quella dei rappresentanti del “Coina” sindacato delle professioni sanitarie che ha una forte rappresentanza all’interno del policlinico universitario Gemelli di Roma. L’organizzazione denuncia l’abuso di precettazione da parte della Fondazione Gemelli in occasione della manifestazione. “Non solo una violazione dei diritti, ma un attacco deliberato per ostacolare uno sciopero legittimo”, tuona il segretario nazionale Marco Ceccarelli, riferendosi alla decisione del Gemelli di precettare settori non essenziali. “La Prefettura – chiarisce – ha confermato la violazione del contratto: le autorità ci danno ragione, chiarendo che solo i servizi di urgenza vanno garantiti” e aggiunge: “Siamo arrivati a un punto di non ritorno. I lavoratori sono stanchi di anni di denunce inascoltate e di un’amministrazione che continua a violare norme fondamentali, come il diritto al riposo e la giusta retribuzione per lo straordinario, sanciti non solo dalla normativa contrattuale ma anche da quella nazionale e comunitaria. Abbiamo tentato ogni possibile via di dialogo, ma l’amministrazione del Policlinico Gemelli ha ignorato tutte le nostre richieste. Questo sciopero è la nostra risposta a un sistema che non rispetta i diritti dei professionisti sanitari”. Intanto dalla piazza e dalle aziende arrivano notizie in tempo reale: “Sulla base delle informazioni che iniziano ad arrivare dai territori, possiamo affermare che le percentuali di adesione allo sciopero di medici, dirigenti sanitari, infermieri e professionisti sanitari sono molto alte, fino a punte dell’85% compresi gli esoneri previsti per legge. Un segnale importante che dovrebbe far riflettere sulle condizioni di lavoro inaccettabili negli ospedali di tutta Italia e sulla condivisione delle ragioni della protesta da parte dei colleghi» dichiarano Pierino Di Silverio, Segretario Anaao Assomed, Guido Quici, Presidente Cimo-Fesmed, e Antonio De Palma, Presidente Nursing Up. «Occorre inoltre evidenziare – spiegano – che lo sciopero è stato indetto da tre organizzazioni sindacali, e che in buona parte dei servizi del Servizio sanitario nazionale una percentuale di professionisti anche in molti casi superiore a quanto previsto dalla normativa vigente è stata “esonerata dallo sciopero” per garantire i contingenti minimi, impedendo quindi loro di astenersi dal lavoro. Segnaliamo infine che circa il 20% delle Aziende non ha dato disposizioni al personale sul contingentamento minimo per lo sciopero, creando grandi difficoltà per circa 20.000 medici e 100.000 infermieri e professionisti sanitari “. Da parte di Fiaso, associazione che rappresenta un gran numero di aziende sanitarie e ospedaliere, si tende a tranquillizzare, assicurando che i servizi minimi saranno garantiti mentre il noto infettivologo Matteo Bassetti ha dichiarato: “Io lavoro, così si danneggiano i pazienti”. Un’affermazione destinata a suscitare polemiche.

 

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