Urge un piano straordinario e urgente, per superare le fragilità strutturali del patrimonio immobiliare sanitario e mettere in sicurezza gli ospedali, teatro di recenti e devastanti fatti di cronaca. Dopo l’incendio del nosocomio di Tivoli dell’8 dicembre 2023, il 29 marzo analoga sciagura si è abbattuta sul piccolo ospedale “Fratelli Parlapiano” di Ribera, nell’agrigentino. Per il 53enne Costica Brustureanu, che in seduta di ossigenoterapia ha avuto l’imprudenza di accendere una sigaretta, non c’è stato nulla da fare: lui è deceduto e le fiamme sono divampate ben presto in molti locali della struttura, rendendone inagibile un’intera ala. “Un evento che accende nuovamente i riflettori sulla sicurezza all’interno dei nosocomi italiani” commenta Gianluca Giuliano, segretario nazionale di Ugl Salute. Considerazione che ha spinto, lo scorso 18 gennaio, i senatori della decima Commissione permanente Affari sociali e sanità, ad approvare una risoluzione, con cui si impegna il governo, nei limiti consentiti dalla legge di bilancio 2024, “a promuovere un piano straordinario e urgente per la messa in sicurezza del patrimonio sanitario pubblico”, con particolare riferimento alle vigenti norme in materia di sicurezza antisismica e antincendio. L’atto parlamentare, si propone di superare il complesso iter previsto dall’articolo 20 della legge 67 del 1988 che attiene all’edilizia sanitaria, annullando “le criticità procedurali e attuative connesse all’utilizzo delle risorse dell’edilizia sanitaria”, si legge nel testo e si fa presto a capire che il piano di finanziamenti che va avanti da ben 36 anni, ha manifestato più di una difficoltà di attuazione, tanto che restano ancora cospicue risorse da investire con la normativa in oggetto. Per questo i senatori della Commissione presieduta da Francesco Zaffini sollecitano l’esecutivo affinché siano messe “a disposizione delle Regioni e delle Province autonome le risorse finanziarie necessarie per la realizzazione del piano quote inutilizzate dell’articolo 20, nonché i fondi a disposizione dell’Inail”, chiedendo una puntuale tempistica degli interventi e un monitoraggio periodico dell’attuazione delle opere “informando il Parlamento sullo stato di attuazione del piano”. A tale risoluzione unitaria si affida Gianluca Giuliano, sottolineando in una nota che “troppe strutture ospedaliere non rispondono a criteri di messa in sicurezza per incendi o eventi sismici” e invoca una accelerazione delle verifiche “sull’intero territorio nazionale per l’ammodernamento e la messa in regola dell’edilizia sanitaria”. Per il sindacalista, è una questione di sicurezza per operatori sanitari, pazienti e cittadini frequentatori degli ospedali. Ora la parola passa al governo Meloni.

 

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