Senologia, al Lazio serve una marcia in più
Evento formativo sulle “Breast Units”, voluto dal Collegio dei Tecnici di radiologia medica
Senologia: il 2016 è l’anno della svolta. Per questo, i rappresentanti del Collegio dei Tecnici sanitari di radiologia medica – nel corso dell’evento del 20 ottobre scorso al Consiglio regionale del Lazio “Breast Units e Tecnici di radiologia: siamo in Europa?” – hanno ribadito una volta per tutte che con tali strutture non si devono solo identificare mere soluzioni logistiche ma modalità organizzative con approccio multidisciplinare. Proprio quest’anno l’Europa ha fissato il termine ultimo per l’attivazione di centri polifunzionali di senologia nei Paesi membri, tra cui l’Italia. Già nel 2014, in Conferenza Stato Regioni, fu discusso e approvato il documento “Linee di indirizzo sulle modalità organizzative e assistenziali della rete dei centri di senologia”, proposto dal ministro Beatrice Lorenzin, con cui si definiscono i requisiti di tali strutture cui le regioni devono adeguarsi, dando vita ad una rete di centri regionali certificati. La Regione Lazio, con il decreto numero 38 del 3 febbraio 2015, ha affrontato il tema licenziando le linee guida della “Rete oncologica per la gestione del tumore della mammella nel Lazio”, che individua 15 Centri di Senologia, 39 Centri Screening e 36 strutture di diagnostica clinica, stabilendone i requisiti qualitativi e quantitativi. L’occasione del convegno, è stata colta dal presidente della Commissione regionale Politiche sociali e salute Rodolfo Lena, per sostenere che “nel Lazio, occorre superare le distanze tra le Asl e creare quei centri di eccellenza che la nostra Regione può e deve garantire ai cittadini”.