Il San Camillo di Roma ancora in cronaca. Questa volta non per vicende legate all’assistenza sanitaria, alle file in pronto soccorso o alle eccellenze in campo medico-chirurgico ma per una notizia curiosa e sconvolgente. In una delle stanze di degenza dell’ospedale è stato trovato un serpente, specie che va ad aggiungersi alla variegata fauna ormai di stanza nella Capitale: gabbiani, cinghiali, volpi, Vespa orientalis e addirittura due daini. Rinvenire il rettile in un nosocomio è notizia inconsueta ma, in fatto di strani ritrovamenti, l’azienda ospedaliera non è seconda a nessuno. Nel dicembre 2004 per un attimo si temette il peggio, tanto da allertare immediatamente le Forze dell’ordine. Nella strada che porta a un ingresso secondario, detta Salita San Carlo, un bambolotto di cui qualcuno si era disfatto, fece pensare alla presenza di un feto abbandonato – episodi purtroppo non nuovi, specie in prossimità di ospedali – salvo poi constatare, con tanto di medico legale, che si trattava di un vistoso errore. Nel caso del serpente invece, l’amministrazione del San Camillo ha contattato l’associazione Earth, specializzata nella custodia della specie, dopo aver cercato invano un sostegno ai recapiti che tradizionalmente si interpellano in caso di specie animali non domestiche. A Roma non esiste un servizio di recupero di fauna selvatica e le associazioni preposte, una volta ricevuta la foto dell’animale in questione, procedono alla sua identificazione, indicando come procedere per salvaguardare l’incolumità delle persone senza nuocere all’animale. Sicuramente, come hanno spiegato gli esperti, la proliferazione di presenze di specie selvatiche è da ricercare nelle temperature elevate di questi giorni, che favoriscono tali inconsuete presenze. Inoltre, tra fine agosto e inizio settembre si schiudono le uova del serpente “biacco” e nascono i piccoli lunghi dai 20 ai 25 centimetri, di cui negli ultimi giorni sono arrivate diverse segnalazioni. L’ ultima, è di sabato 26 agosto in un garage sulla via Ardeatina.

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