Sicilia, la salute gestita dal basso

Palermo-Castle-bjs-1Regione Sicilia: la società civile è entrata a pieno titolo nella organizzazione sanitaria. è la legge regionale numero 5 del 2009 “Norme per il riordino del servizio sanitario regionale” a istituire presso ogni Asl, a titolo gratuito, “un Comitato consultivo composto da utenti e operatori dei servizi sanitari e socio-sanitari”, con la facoltà di esprimere pareri e formulare proposte al direttore generale “in ordine agli atti di programmazione aziendale, all’elaborazione dei piani di educazione sanitaria, alla verifica della funzionalità dei servizi aziendali e della loro rispondenza alle finalità e agli obiettivi di salute previsti dai piani sanitari regionali e nazionale”. Si dà così piena attuazione alle previsioni dell’articolo 14 del decreto legislativo 502 del 1992 “Riordino della disciplina in materia sanitaria” e si attua, seppure con molto ritardo, quanto richiesto da tempo dalle organizzazioni dei cittadini e le associazioni di tutela dei diritti: la partecipazione alle scelte di salute delle aziende sanitarie. Partecipazione che in Sicilia si è ancor più rafforzata nel 2011, con la costituzione della Conferenza permanente dei presidenti dei Comitati consultivi che, a loro volta, vedono la partecipazione di numerose associazioni di cittadini, malati, operatori e di tutela dei diritti che concorrono alla elaborazione della politica sanitaria aziendale. Il Comitato consultivo dell’Azienda ospedaliera universitaria “Policlinico Vittorio Emanuele” di Catania, ad esempio, è composto da 29 Associazioni mentre le 17 aziende sanitarie siciliane, inglobano nella Conferenza  dei Comitati consultivi ben 380 associazioni di volontariato. Un’organizzazione che, a prima vista, potrebbe sembrare un po’ macchinosa ma che in realtà, ci dice Pieremilio Vasta, presidente della Conferenza dal 2011 “garantisce in pieno la tutela dei diritti degli utenti e degli operatori del settore sanitario e socio-sanitario e la presa di coscienza del cittadino, che si rende così partecipe e responsabile degli eventi lo riguardano, conquistando un ruolo attivo nella tutela della propria salute”. Intento dei rappresentanti dei Comitati, è infatti la semplificazione delle attività amministrative legate all’accesso ai servizi, unite a questo, ci sono le attività di educazione sanitaria, educazione alla salute e prevenzione. Rilevante, a tal fine, è il progetto “La scuola nella rete civica della salute”, che partirà il prossimo 20 febbraio con un primo incontro informativo, allo scopo di rendere nota a dirigenti, docenti e studenti l’esistenza della rete civica della salute nella regione. La rete infatti, si pone lo scopo di supportare il miglioramento della comunicazione istituzionale sanitaria in Sicilia e di sensibilizzare i residenti sul corretto utilizzo dei servizi.

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