Sicurezza sul lavoro: il Lazio ha legge e risorse
Approvata nel 2021 dalla Pisana, la normativa non ha ancora prodotto effetti concreti
“Nei primi mesi del 2023, solo nel Lazio, sono stati circa seimila gli infortuni sul lavoro. Di questi, sei hanno avuto esiti mortali. Dobbiamo invertire la rotta. Dietro questi numeri ci sono storie e famiglie colpite drammaticamente”. Lo ha scritto sulla sua pagina social, il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca a cui in molti il 28 aprile, in occasione della celebrazione della Giornata mondiale per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro, si sono uniti idealmente. Un tema, quello della sicurezza, molto sentito e altrettanto snobbato ed è complesso individuare singole responsabilità. La stessa Regione Lazio, nel 2021, è intervenuta con la legge, “Disposizioni per la promozione della salute e della sicurezza sul lavoro e del benessere lavorativo”, approvata dal Consiglio regionale con 22 voti a favore su 29 votanti e 7 astenuti. Il testo si compone di 15 articoli e dispone una serie di interventi al fine di migliorare la qualità delle condizioni di lavoro, diffondere la cultura e la pratica della salute e della sicurezza nei luoghi in cui si svolge l’attività, promuovendo ed elevando il sistema di informazione, comunicazione, controllo e vigilanza in materia. La normativa mira a prevenire i rischi di infortuni e le malattie professionali, nonché a contrastare il lavoro irregolare, le pressioni fisiche e psicologiche e le molestie sul lavoro, a promuovere misure per favorire il benessere organizzativo. Dispone inoltre di misure relative a contributi da destinare alle aziende che abbiano posto in essere “buone pratiche”, in particolare a quelle che abbiano un modello organizzativo capace di garantire salute e benessere del lavoratore e quelle a sostegno dei minori orfani di genitori morti sul lavoro, grazie al programma “Mai più soli”. Per realizzare gli obiettivi fissati nella legge è previsto, all’articolo 4, un “Piano strategico regionale in materia di salute e sicurezza sul lavoro” di durata biennale che individuerà gli ambiti, le priorità, i criteri per la localizzazione di interventi in aree specifiche del territorio. Il testo riporta inoltre la previsione di uno sportello informativo per la prevenzione e la sicurezza sul lavoro. Cospicue le risorse destinate alla legge: 2,1 milioni di euro per il biennio 2023-2024 che, grazie a un emendamento del vicepresidente della giunta, è stato incrementato per il 2022 di 7 milioni di euro di parte corrente e 3,9 milioni in conto capitale. Per il 2023 la dotazione è invece di 15 milioni di euro in conto capitale. Norme e risorse quindi che, a quanto pare, non hanno frenato la triste contabilità nel nostro territorio. Si confida perciò sulla volontà di un “impegno collettivo per promuovere e diffondere la cultura della sicurezza e della salute in ogni ambiente” come auspicato dal presidente Rocca, e sulle azioni positive per “consolidare, promuovere e diffondere la cultura e la pratica della salute e della sicurezza in ogni ambiente di vita, lavoro e studio.