Sicurezza sul Lavoro: la battaglia deve continuare
Gli Stati generali della Cgil condannano i troppi infortuni mortali e propongono misure adeguate
Ė una crudele coincidenza, quella che ha visto il 9 aprile la convocazione degli Stati generali per la Salute e sicurezza sul lavoro da parte della Cgil all’auditorium dell’Inail di Roma e l’esplodere della tragedia alla centrale idroelettrica di Bargi, sul lago di Suviana. Mentre i delegati sindacali di Roma e del Lazio riflettevano sull’importanza della sicurezza nei luoghi di lavoro e sulla insufficienza degli strumenti di contrasto ai troppi infortuni, nel bolognese tre vite venivano sacrificate e cinque uomini rimanevano feriti, senza nessuna speranza di portare in salvo i quattro dispersi. Nel 2023, nella Regione Lazio le vittime del lavoro sono state 89 mentre nei primi mesi di quest’anno ne abbiamo già contate 11, cifre inaccettabili che non possono lasciarci indifferenti. Dello scottante tema si è fatta interprete la consigliera regionale Eleonora Mattia, che nel suo intervento al convegno Cgil ha rammentato l’importanza delle leggi approvate dal Consiglio della Pisana “cruciali per migliorare le condizioni rispetto alla sicurezza sul lavoro”. Nonostante l’impegno della scorsa legislatura, per la consigliera, ad oggi “non c’è nessuna traccia delle misure di prevenzione previste dalle norme regionali: dal Piano strategico regionale su salute e sicurezza sul lavoro, per programmare e attuare le azioni di contrasto di infortuni e malattie professionali, agli sportelli per la sicurezza sul lavoro fino al sistema informativo regionale per la prevenzione e sicurezza sul lavoro, per realizzare un’anagrafica dei cantieri e tracciare le azioni messe in campo”. Secondo Mattia, la giunta regionale avrebbe deciso di non finanziare le misure a tutela dei lavoratori. “Dei quattro milioni annunciati dall’assessore al Lavoro Giuseppe Schiboni – spiega l’esponente del Pd – un milione proviene dai fondi Inail, destinati anche in passato per prassi alle aziende per gli infortuni, in base alla loro gravità, e tre milioni sono fondi Ue Fse. Rimangono pertanto cancellati i due milioni di risorse regionali stanziate dalla precedente giunta di centro sinistra”, conclude Mattia, appellandosi al fatto che la sicurezza sul lavoro non può essere trascurata e deve essere una priorità assoluta per il governo regionale.