Si deve alla legge numero 5 “Norme per il riconoscimento e il sostegno del caregiver familiare”, approvata all’unanimità dal Consiglio regionale del Lazio nello scorso mese di aprile, l’istituzione della “Giornata del caregiver e dell’inclusione sociale”. Una figura che stenta a trovare un preciso inquadramento professionale e il giusto inserimento sociale, a cui la Regione Lazio – grazie alla perseveranza dell’assessore ai Servizi sociali e servizi alla persona Massimiliano Maselli – tributa il meritato riconoscimento con due giornate dedicate, facendo da apripista a ulteriori provvedimenti a livello nazionale. Proprio per questo, alla Camera dei deputati si sta lavorando alla predisposizione di un testo unico di legge, che accorpi le diverse proposte presentate, tra cui quella del vicepresidente della commissione Affari sociali Luciano Ciocchetti che assicura: “C’è una presa di coscienza collettiva sulla necessità di sostenere e tutelare i caregiver familiari che in Italia sono circa otto milioni”. Un numero non preciso, considerato che non esiste una anagrafe ufficiale nazionale, così come nella Regione Lazio, che per Ciocchetti “ha sicuramente fatto un importante balzo in avanti nel riconoscimento e nella valorizzazione di chi quotidianamente si prende cura dell’assistenza domiciliare di anziani e disabili”. “Che nel Lazio “sono oltre 25mila – spiega Maselli – tra cui molte donne e giovani, e svolgono un lavoro straordinario: si occupano in modo volontario e gratuito dei figli e dei genitori, congiunti fragili, spesso affetti da patologie croniche e gravi disabilità”. Per loro la legge del Lazio ha riservato uno stanziamento di 15 milioni, nel triennio 2024-2026, con ulteriori benefici per i giovani studenti, a cui vanno crediti formativi, riduzione delle tasse universitarie, punteggio aggiuntivo in concorsi da infermiere o operatore sociosanitario. Un primo traguardo da consolidare nelle giornate del 18 e 19 ottobre, fortemente volute dall’assessore Maselli, in cui si celebrerà la prima “Giornata del caregiver e dell’inclusione sociale”, una due giorni di confronto tra istituzioni, associazioni di famigliari, esponenti del Terzo settore, associazioni della cooperazione sociale e organizzazioni sindacali. L’evento si terrà presso la Fondazione Piccolomini di Roma, Azienda di servizi alla persona (Asp) in via Aurelia Antica, 164 e, nel corso della due giorni sarà approfondito il profilo del caregiver familiare; si tratterà di autismo, di integrazione sociosanitaria, del “dopo di noi”, ovvero il momento in cui la persona assistita perde i genitori e si affronteranno i problemi legati alla gestione territoriale. Tavoli tematici si alterneranno a interventi istituzionali, con la partecipazione di numerosi esponenti della Regione Lazio, tra cui la presidente della commissione Sanità Alessia Savo, il presidente del Consiglio regionale Antonello Aurigemma e i capigruppo di tutte le forze politiche presenti nell’assemblea regionale. Poi gli onorevoli Luciano Ciocchetti, Chiara Colosimo, il presidente della Croce Rossa del Lazio Salvatore Coppola, esponenti sindacali, rappresentanti del Terzo Settore con la presidente Francesca Danese, il presidente della Consulta dei disabili della  Regione Lazio Umberto Emberti Gialloreti, il direttore dell’assessorato regionale alla Sanità del Lazio Andrea Urbani insieme al presidente della Regione Francesco Rocca e il presidente dell’Istituto San Michele (Asp) Giovanni Libanori. Un momento importante per il riconoscimento di coloro che, letteralmente, “danno le cure”, che attendono una riconoscibilità che tarda ad arrivare, complice forse anche l’anglismo con cui si appellano che, nel nostro Paese, rende difficile l’identificazione di tali assistenti familiari e operatori del sociale.

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