Sociale Lazio: una nuova legge dopo venti anni. Superati i campi rom
Manca soltanto il via libera del Consiglio regionale e il welfare del Lazio sarà ridisegnato. Approvata in commissione Politiche sociali e salute, la proposta di legge numero 88 va a coprire un vuoto ventennale, accogliendo tutti i cambiamenti e le istanze provenienti dalla collettività. Una società profondamente mutata rispetto al 1996, anno cui fa riferimento l’ultimo provvedimento licenziato dalla Pisana, trasformazione recepita nei numerosi emendamenti inseriti nel testo attuale. In primo luogo una grande attenzione ai soggetti che operano nel privato non lucrativo, nel terzo settore, nell’associazionismo, nell’impresa sociale, che collaboreranno con il pubblico per favorire l’integrazione prevista dalla normativa statale approvata nel 2000. Notevoli i risparmi derivanti dalla gestione collettiva dei servizi: dai 767 milioni totali impiegati dai singoli comuni per la spesa sociale, si potrà ridurre l’impiego di risorse a 38 milioni di euro, non poco per le casse disastrate degli enti locali. Nel Lazio la legge sarà finanziata ricorrendo ai capitoli di spesa già impegnati per il 2016; sono a disposizione 150 milioni di cui 80 derivanti da assegnazioni statali e 25 da risorse comunitarie.
Nel testo di 71 articoli, ispirato alla legge quadro nazionale 328 del 2000, novità rilevanti. Prima fra tutte, il superamento del modello dei campi di accoglienza per rom, sinti e camminanti, in attuazione della norma comunitaria 173 del 2011. Poi la riorganizzazione dei consultori, accompagnata da campagne di comunicazione e la riattivazione dell’osservatorio permanente sulla famiglia. Particolare attenzione è rivolta ai soggetti fragili, vittime di violenza, persone con diversa abilità e minorazioni fisiche plurime. Si prevede inoltre la tutela della gravidanza, della genitorialità, delle famiglie numerose, del disagio psichico. Via libera anche agli emendamenti sulla promozione di progetti di turismo e agricoltura sociale, sull’inserimento lavorativo di persone svantaggiate e sulla formazione e reinserimento alla vita attiva. Nell’apprezzare il lavoro svolto dal Consiglio regionale, il presidente della commissione Politiche sociali e salute Rodolfo Lena ha evidenziato “il grande risultato raggiunto dopo vent’anni, in cui il mondo è cambiato come sono cambiati i bisogni dei cittadini e si sono contratte le risorse pubbliche destinate al welfare”.