Sostegno alle nascite: “Flop del piano Lorenzin”

contraccettivi-orali-cancro-seno-20006Diffida dell’Associazione “Giuseppe Dossetti” contro il ticket sugli anticoncezionali orali

 

Rischia di fallire il piano di natalità sostenuto un anno fa dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin, presentato con molta enfasi e qualche polemica. Tutti ricorderanno i contestati manifesti che spronavano le donne a ‘generare’ in età fertile e che costarono la poltrona alla dirigente della comunicazione del dicastero. Sforzi vani quelli di Lorenzin, secondo i rappresentanti dell’Associazione “Giuseppe Dossetti”, considerati “gli scarsi risultati della campagna di prevenzione” e constatato invece “l’incremento degli aborti clandestini”, secondo un monitoraggio della cattolicissima associazione e numerose segnalazioni di difficoltà ad accedere a piani di prevenzione e all’acquisto di contraccettivi. Sotto accusa il provvedimento del luglio 2016 dell’Aifa, agenzia italiana del farmaco che ha riclassificato alcuni anticoncezionali facendoli passare dalla classe A di farmaci mutuabili, alla C a pagamento, con costi piuttosto elevati. Una decisione che “allontana le donne dai consultori, favorendo il ricorso all’aborto per le fasce più deboli della società, incluse le immigrate e le adolescenti”, sostengono dall’associazione. Il tutto è illustrato in una diffida presentata ai presidenti di Camera, Senato e delle commissioni Sanità di Montecitorio e Palazzo Madama dall’avvocato Mario Caligiuri, da decenni impegnato nella tutela dei diritti dei cittadini e dei malati, che intima al governo Gentiloni “con massima, indifferibile urgenza di programmare azioni per tutelare la salute sessuale e riproduttiva delle donne, attraverso un miglioramento dei servizi territoriali, cancellando le disuguaglianze tra una regione e l’altra, in ossequio ai precetti della legge 194”.

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