Sport per tutti, la Regione ci prova
Prende il via il progetto “L’Altra Faccia dello Sport, il mondo paralimpico”. Sei incontri con il contributo della Regione Lazio, per la promozione e diffusione dello sport per chi ha difficoltà psico/motorie e l’aggiornamento professionale rivolto ad allenatori, associazioni sportive, società di promozione sociale e di volontariato, studenti in scienze motorie, dipendenti Asl o di enti locali che operano in tale ambito. Primo step, il convegno del 27 settembre ad Albano laziale, nella sede di villa Altieri, in presenza dell’assessore regionale alle Politiche sociali Rita Visini, che ha rimarcato l’importanza di sostenere tali iniziative sul territorio ed eliminare le barriere strutturali e psicologiche, viste come “la diffidenza con cui molti, a livello istituzionale o sportivo, guardano allo sport per persone con disabilità”. Ci sono tutti in occasione della inaugurazione: da Laura alle sue compagne mezzofondiste, passando per Maria che pratica l’arrampicata sportiva “sperimentale”. Testimonianze live di atleti e dei loro coach. Persone che non fanno parte di una elite di disabili che scalano le classifiche ma che hanno risposto alle sollecitazioni del presidente del Cip Lazio – Comitato italiano paralimpico – Pasquale Barone ideatore del progetto. Sono 700 mila i disabili in Italia, 8 mila sono iscritti al Cip ma, ammonisce Barone: “Chiunque nel corso della vita può trovarsi nella circostanza di doversi confrontare con limiti fisici, psichici, cognitivi e ambientali, per questo vogliamo sviluppare un dialogo costruttivo con le istituzioni territoriali per rispondere in modo adeguato alle richieste”. Molte le presenze di rilievo: dai tecnici agli amministratori, tra cui il sindaco della cittadina dei Castelli romani Nicola Marini e una delegazione della squadra di basket in carrozzina, disciplina nata negli Usa per i reduci della Seconda Guerra Mondiale, sviluppatasi in Italia negli anni Cinquanta grazie alla perseveranza di Antonio Maglio, medico del Centro paraplegici di Ostia. Interessante l’illustrazione delle tecniche da parte delle società/sponsor che realizzano gli strumenti adattati: la palla che suona e le righe del bordo campo in rilievo, le guide per gli alunni in pista, i monosci. Tutto per promuove l’integrazione e abbattere le distanze, come fanno da tempo gli insegnanti della scuola di Tor Pignattara o ricercatori come Carlo Lai, che ha illustrato un percorso per garantire l’inclusione di tutti gli atleti. Prossime tappe del corso Sabaudia, Viterbo, Frosinone, Rieti e Roma nord, per info: http://www.ciplazio.it/