La corda è troppo tesa e finirà per spezzarsi. Contro le violenze in sanità siamo al punto di non ritorno: i camici bianchi non ce la fanno più e pensano ad azioni estreme. Non solo dimissioni in massa ma uno sciopero generale che richiami l’attenzione di tutto il Paese sul calvario che i sanitari vivono ormai da anni. Ultimo episodio della serie criminale, l’assalto che mercoledì 4 settembre, ha messo a terra – e non solo in senso metaforico – l’intera équipe della Chirurgia toracica del Policlinico Riuniti di Foggia. Nella struttura è entrato, indisturbato, un “commando” di cinquanta persone, amici e parenti di una 23enne ricoverata dal 18 giugno scorso in seguito a un incidente in monopattino. Di questi, 20 sono penetrati nel reparto e hanno aggredito medici, infermieri e altri operatori colpevoli, a loro avviso, della morte della ragazza durante l’intervento chirurgico. Un episodio di rara violenza: pugni, calci, schiaffi che hanno provocato profonde ferite, ematomi e fratture ai sanitari presenti. L’assalto ha richiesto un intervento ad alto livello, con un vertice in prefettura e la partecipazione del sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, che ha espresso solidarietà ai professionisti, garantendo la vicinanza del governo. E spunta un disegno di legge, volto ad arginare il ripetersi di tali episodi. Firmatario il senatore Ignazio Zullo, medico ortopedico, specializzato in Igiene ospedaliera, con esperienza decennale nel Consiglio regionale della Puglia. Plaude all’iniziativa dell’esponente di Fratelli d’Italia il segretario nazionale Ugl Salute Gianluca Giuliano, che commenta: “Da tempo, per il ripetersi delle aggressioni,  avevamo in passato chiesto di escludere dalla gratuità dell’assistenza e delle cure chi si fosse reso protagonista di gesti lesivi nei confronti dei professionisti. È quanto ritroviamo nella proposta formulata ora dal Senatore Zullo”. Per il sindacalista “non sono più sufficienti sdegno e solidarietà ma c’è bisogno di adottare misure forti prima che, come purtroppo già accaduto, le conseguenze siano estreme”. Nella proposta di legge, si prevede la sospensione della gratuità dell’assistenza dal giorno dell’aggressione ai successivi tre anni, con esclusione di interventi di urgenza e salvavita. Servirà, tale disposizione, come deterrente? I più rappresentativi sindacati medici ospedalieri, Anaao Assomed e Cimo sono favorevoli, fermo restando che le varie misure adottate finora per prevenire tali episodi e punirli con più efficacia, sembra non abbiano prodotto i risultati sperati.

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