Sudorazione eccessiva, un aiuto dalla chirurgia
Mani madide di sudore, camicia con evidenti aloni di primo mattino: è l’imbarazzante problema di chi suda troppo, spesso vittima di una malattia misconosciuta e quindi non curata. Si chiama iperidrosi, un disturbo che può complicare l’esistenza rendendo difficile una normale vita di relazione, in tutti i campi, dal lavoro, alla famiglia, alle amicizie. Riguarda circa l’1 per cento della popolazione; è causata dall’eccessiva attività del sistema nervoso simpatico con conseguente sudorazione sovrabbondante rispetto a quanto necessario per mantenere una temperatura corporea costante. L’iperidrosi si distingue in idiopatica o secondaria, quest’ultima è conseguenza di altre malattie quali l’obesità. La prima, detta anche essenziale è di frequente localizzata in alcune parti del corpo: mani, piedi, ascelle. Il disturbo si manifesta già nell’infanzia o nell’adolescenza e si protrae per tutta la vita. I soggetti colpiti spesso vengono definiti emotivi, ma in realtà è proprio la sudorazione eccessiva che genera in loro imbarazzo e ansia. I disturbi che ne conseguono sono di due tipi: alterazioni dell’equilibrio cutaneo e grave disagio sociale.“Le cure ci sono – spiega Pierluigi Granone, direttore della Chirurgia toracica del Policlinico universitario Agostino Gemelli di Roma – la chirurgia, unico trattamento definitivo contro questa malattia, ha fatto passi da gigante. Al policlinico Gemelli – continua Granone – è in uso una tecnica modificata in cui il nervo simpatico, quello che manda il comando “sudore”, non viene tagliato ma compresso con l’utilizzo di clip in titanio, specie di graffette che bloccano il messaggio nervoso che induce lo stillicidio di gocce del liquido. In un recente articolo sulla rivista European Association for Cardio-Thoracic Surgery, il professore spiega come la tecnica di compressione con le clip sia di gran lunga la più vantaggiosa e con meno effetti collaterali tra quelle attualmente praticate come, ad esempio la ionoforesi, tecnica costosa che deve essere ripetuta costantemente. O la tossina botulinica, nota per trattamenti antirughe, che elimina il problema per alcuni mesi ma anch’essa non è definitiva e non certo economica. Al contrario la chirurgia dà risultati definitivi e può essere eseguita in forma tradizionale o nella cosiddetta “modificata”, leggermente più complessa che presenta però il vantaggio della reversibilità in caso di effetti collaterali. “Abbiamo trattato 40 pazienti con questa tecnica negli ultimi due anni e il loro numero sta aumentando – riferisce Granone – si tratta di interventi ad invasività minima in anestesia generale e dimissioni il giorno seguente”.