Tamponi Covid: smentito Andrea Crisanti
Assolti con formula piena due dirigenti della sanità veneta accusati di falso dal microbiologo
Assolti con formula piena perché il fatto non sussiste. Ė arrivata intorno alle 14 del 23 gennaio la sentenza con cui Laura Chillemi, giudice del Tribunale di Padova chiude, a processo ancora in corso, una vicenda amara che ha coinvolto Roberto Rigoli e Patrizia Simionato, due professionisti della sanità veneta, contro cui il noto microbiologo Andrea Crisanti, personaggio mediatico ai tempi del Covid e oggi senatore del Partito democratico, aveva presentato un esposto – in piena pandemia – ipotizzando illeciti nell’acquisto di “tamponi rapidi”, indispensabili per sottoporre a screening veloce la popolazione. Le accuse erano di turbativa d’asta e falso ideologico, rivelatesi poi prive di qualsiasi fondamento perché, “il fatto non sussiste”, consentendo l’assoluzione del direttore della Microbiologia di Treviso e della manager di Azienda Zero all’epoca dei fatti. Le carte processuali erano chiare e questo ha consentito di pronunciare la sentenza a processo ancora in corso, senza “audire” la parte accusatrice ma questo non ripaga i due professionisti dalle sofferenze e dalla gogna mediatica che hanno subito in questi anni. “Questa sentenza rappresenta la giusta riabilitazione sociale verso persone che hanno sofferto molto – ha dichiarato in una nota il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, appena appresa la notizia – professionisti che hanno subito pesanti conseguenze anche sul fronte della salute, a causa di accuse impensabili e inimmaginabili”. Nella sua dichiarazione Zaia ha sottolineato la professionalità e la dedizione alla causa di Rigoli e Simionato, che attualmente ricoprono ruoli di responsabilità nella sanità veneta, ribadendo la trasparenza e professionalità con cui si è proceduto, all’esplodere della pandemia nella Regione, all’appalto per l’acquisto di materiali e tamponi con assoluta trasparenza e professionalità. “Con questa sentenza trionfano la giustizia, la democrazia e si rinnova la piena fiducia nella magistratura”, ha continuato il presidente aggiungendo che “resta tuttavia l’amaro in bocca per la gogna pubblica e mediatica subita da questi due dirigenti, che sono stati letteralmente maltrattati dopo essersi impegnati in prima fila per la collettività”. E non nasconde l’ipotesi che la vicenda sia stata strumentalizzata da “qualcuno per ledere l’onorabilità di questi dirigenti e della Regione, ipotizzando presunti fatti illeciti o, peggio, che fosse stata messa a rischio la salute dei cittadini. Tutto ciò è inaccettabile”. Un vero e proprio schiaffo all’accusatore, che aveva ipotizzato che i tamponi non fossero affidabili e fossero privi di efficacia.