Terapie, burocrazia e continuità di cura
L’Associazione Dossetti chiede lo snellimento delle procedure e una forte azione istituzionale
Introdotti nel 2004, i Piani terapeutici dovrebbero assicurare la continuità di cura facilitando le interazioni tra lo specialista e il medico di famiglia. Negli anni, con gli aggiornamenti normativi e il passaggio dal cartaceo al digitale, anziché snellire le procedure, le stesse si sono appesantite. Lo strumento perciò da facilitazione iniziale quale doveva essere, si è ridotto a un appesantimento procedurale e, alla luce di un decreto ministeriale del 2020, necessita di immediati aggiornamenti. Sul tema, da tempo ha preso posizione l’Associazione culturale “Giuseppe Dossetti: i valori” che, per sensibilizzare opinione pubblica e istituzioni, ha prodotto un manifesto in cui elenca i punti salienti del problema. A tal fine, pubblichiamo una sintesi del documento, dal titolo ““Registri e piani terapeutici: prescrizioni di Medicina burocratizzata. Governance o limite per l’accesso alle cure per i cittadini? Parola d’ordine oggi: semplificazione, le nostre proposte”:
Piani terapeutici: a vent’anni dalla loro introduzione, si impone una riflessione sull’impatto degli stessi nell’iter di cura degli assistiti e sui riflessi che tali strumenti hanno, in relazione all’appropriatezza prescrittiva e al controllo della spesa sanitaria, in un percorso assistenziale che rischia di veder compromessa l’efficacia degli esiti. Nel convegno promosso dalla nostra Associazione, il 25 maggio 2023, sono stati affrontati i principali nodi legati alla corretta applicazione e rispondenza di Piani e registri, valutando il bilanciamento tra esigenze terapeutiche, libertà prescrittiva e le istanze istituzionali volte al monitoraggio dei costi sanitari. Sullo sfondo, uno scenario complesso, che si dipana dalle indicazioni dell’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) alle disposizioni regionali, in una Italia frammentata in 20 realtà locali che rispondono in modo difforme tra loro, alle istanze di una collettività – pazienti, professionisti, attori istituzionali – sempre più disorientata da linguaggi che si sovrappongono, talvolta si contraddicono e mai si incontrano. A tal fine, l’Associazione “Giuseppe Dossetti: i valori”, in campo da decenni per la tutela dei diritti e la semplificazione dell’accesso ai servizi sanitari, propone alle competenti Autorità, alcuni spunti di riflessione da coniugare in azione. Sulla base del dettato costituzionale, occorre uniformare le procedure al fine di garantire, su tutto il territorio nazionale, uguali opportunità agli assistiti nel percorso di cura. Ciò si può ottenere rimuovendo gli appesantimenti burocratici che limitano l’azione dei medici prescrittori e garantendo l’accesso semplificato ai cittadini nel percorso di cura. Contestualmente, si deve operare sulla digitalizzazione uniformando i linguaggi tra i soggetti in campo – Aifa, regioni, Asl, specialisti, medici di famiglia – e promuovendo l’interoperabilità tra di loro. Un grande ruolo, nello snellimento delle procedure, debbono averlo le risorse del Pnrr, consentendo che si superi la parcellizzazione legata alla frammentazione di normative e disposizioni, al fine di armonizzare i programmi e garantire la mobilità del paziente, con percorsi assistenziali garantiti anche a livello europeo. Bisogna intervenire sulle note Aifa, in base alle nuove acquisizioni scientifiche e alle acquisite competenze dei prescrittori. Per quanto attiene al controllo della spesa farmaceutica – uno dei nodi legati ai piani terapeutici – è necessario armonizzare le esigenze di controllo dei costi alle evidenze cliniche, specie per quanto attiene ai farmaci innovativi. Infine, occorre garantire la continuità terapeutica, favorendo la creazione di strutture per esami complessi in ogni regione. Questi i punti fondamentali da cui si ritiene di dover partire per avviare la discussione e intraprendere le necessarie azioni, ferma restando la necessità di promuovere la consultazione periodica tra istituzioni, società scientifiche, specialisti e Medici di medicina generale, associazioni di tutela dei pazienti, al fine di individuare criticità e proporre correttivi. Sarà cura della nostra Associazione, nello spirito della mission statutaria, farsi portavoce con le istituzioni, delle istanze rilevate nel corso del confronto tra i vari attori del sistema, programmando interventi a breve e medio termine, con il supporto delle società scientifiche che hanno aderito alle nostre iniziative, tra cui ricordiamo: Fnomceo, Fimmg, Simg, Aipo, Amd, Anmco, Federfarma, Fism, Sid, Sidemast, Sifo, Sihta e Sir e le associazioni di pazienti Aism, Anmar, Apiafco, Bpco, Conacuore e Fand. Per abbattere il muro di gomma della burocrazia e della indifferenza alle istanze primarie del cittadino. Tutti hanno diritto alle cure e all’assistenza, in modo omogeneo e tempestivo.