Tivoli: “l’incendio si propaga”
Petizione per chiedere l’immediato trasferimento dell’ostetricia presso il polo ospedaliero Colleferro-Palestrina
Dai comitati civici dell’area Tiburtina, riceviamo e volentieri pubblichiamo:
I nostri comitati civici esprimono il loro più profondo cordoglio per le vittime dell’incendio verificatosi nell’ospedale di Tivoli e manifestano una grande preoccupazione per le gravi conseguenze di quanto accaduto e di quanto sta accadendo sul nostro territorio. Infatti, l’incendio del nosocomio tiburtino, oltre ad aver provocato morti, intossicati e pazienti trasferiti, nonché la chiusura del suddetto presidio ospedaliero, si sta metaforicamente espandendo come incendio negli ospedali vicini appartenenti alla ASL RM5 che, già in assoluto sovraccarico lavorativo, dovranno, non si sa come, sopperire alla perdita secca di circa 200 posti letto. Tutto ciò, considerando la cronica e pesantissima carenza pregressa, con un posto letto ogni mille abitanti, invece del 3 per mille stabilito per legge. Ora sarebbe troppo facile sottolineare che i nostri comitati civici, da almeno 15 anni, segnalano ufficialmente a tutte le Istituzioni le pessime condizioni in cui versano le strutture sanitarie del territorio, chiedendo più volte di essere ascoltati, anche recentemente, dalla Commissione Sanità della Regione Lazio. Sarà la Magistratura ad accertare le responsabilità di quanto accaduto e spetterà ai media la descrizione accurata dello sfascio assoluto della Asl Roma 5. Ci teniamo invece a sapere come mai il cosiddetto piano di riordino delle attività sanitarie territoriali, firmato da poco dal manager, dottor Santonocito, e dal direttore sanitario aziendale, dottor Cortellessa, non preveda lo spostamento dell’Attività Ostetrica di Tivoli presso il Polo Ospedaliero Colleferro-Palestrina, visto che: 1) il personale sanitario ginecologico-ostetrico sarebbe stato già trasferito nel presidio di Palestrina; 2) la Pediatria è stata riaperta a Palestrina; 3) le attuali sale operatorie e sale parto sono facilmente riattivabili in poco tempo; 4) esiste, inoltre, una terapia intensiva che era stata creata proprio per favorire l’attività ostetrica, come risulta dalle dichiarazioni pubbliche dei nostri rappresentanti politici territoriali e regionali. Quindi, come mai è stata deliberatamente interrotta l’attività ostetrica della ASL RM5? E come mai, quando, qualche settimana fa, è stato riaperto il reparto di Ginecologia nel presidio ospedaliero di Palestrina, non è stata riattivata contemporaneamente anche l’attività ostetrica, posto che la specialità chirurgica è denominata Ginecologia e Ostetricia? Se ciò fosse stato fatto, adesso tale reparto sarebbe già in grado di sopperire, almeno in parte, alle esigenze del vasto territorio. Invece, le partorienti saranno smistate presso ospedali romani, dove andranno ulteriormente ad intasare i già sovraccarichi reparti ospedalieri, trovandosi inoltre molto distanti dalle loro abitazioni. Un discorso a parte merita poi l’ospedale di Palombara Sabina, di cui parlammo in precedenti comunicati, chiuso, anni or sono, dopo una ristrutturazione costata fior di milioni di euro. Ospedale che avrebbe potuto avere un ruolo importantissimo anche nella pandemia covid e adesso avrebbe potuto ospitare subito almeno un centinaio di pazienti. Un ultimo appello lanciamo a chi voglia raccoglierlo: vorremmo sapere quale sia lo stato attuale di sicurezza offerto dagli altri presidi ospedalieri territoriali riguardanti, oltre i sistemi antincendio, anche lo stato dell’antisismica e, inoltre, vorremmo sapere se vengono effettuate le esercitazioni antincendio con le scadenze periodiche previste dalle disposizioni di legge. Detto questo, è chiaro che i limiti sull’operato delle amministrazioni Asl, che si sono avvicendate negli ultimi venti anni, sono tutti più che evidenti. Gli stessi dubbi vengono sollevati anche su chi aveva il dovere istituzionale di controllare l’operato degli amministratori delle aziende. Perciò auspichiamo con forza che, le grandi Associazioni civiche, come Codacons o Cittadinanzattiva, che ha uno sportello attivo nell’ospedale di Tivoli, vogliano costituirsi parte civile nell’accertamento di quanto è successo e succederà in questa tormentata Asl Roma 5. Noi faremo la nostra parte sul territorio, con le nostre forze, continuando a protestare pubblicamente nelle piazze e ad informare le cittadine e i cittadini su quello che succederà in futuro, ma chiediamo a tutti i nostri concittadini di partecipare sempre più numerosi alle nostre iniziative e battaglie civiche in corso, tra cui la raccolta firme per riavere un Punto Nascite nel Polo Ospedaliero di Palestrina e Colleferro. (Link : https://chng.it/stYBJSQZSJ ). 14 DICEMBRE 2023
Comitato Salute ed Ambiente ASL Roma 5; Comitato Libero “A difesa dell’ospedale di Colleferro”; Comitato Residenti Colleferro; Comitato Difesa Ambiente Guidonia Montecelio; Comitato Cittadini di Fonte Nuova; Cittadini per Fonte Nuova è Nostra; La Sesta Stella di Guidonia Montecelio; Pro Santa Lucia; Arte di Vivere
Referenti: dottor Stefano Fabroni; dottoressa Ina Camilli; attivista Donatella Ibba
Per firmare (Link : https://chng.it/stYBJSQZSJ )
Non lasceremo cancellare l’Ostetricia dal Polo Ospedaliero Palestrina-Colleferro (ASLRM5)! A difesa del diritto alla salute e per la sicurezza delle donne partorienti.
In seguito al gravissimo incendio all’ospedale di Tivoli, sotto indagine della magistratura che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, la Direzione Generale della ASL Roma 5, per ovviare alla situazione di emergenza dovuta al sequestro dell’ospedale, in previsione anche dei tempi lunghi previsti per la riapertura, ha disposto il recupero delle attività e prestazioni sanitarie e il trasferimento dei reparti negli altri ospedali della Asl Roma 5, ma ad eccezione della “ATTIVITÀ OSTETRICA, che è sospesa nei Presidi dell’ASL sino a nuova disposizione e si svolgerà presso gli ospedali di altre ASL” I SOTTOSCRITTI CITTADINI E CITTADINE, che usufruiscono della sanità pubblica nel territorio afferente alla ASL Roma 5, indignati da questa decisione incomprensibile e indefinibile, lesiva del diritto universale ad accedere al SSN e discriminatoria rispetto ad altri cittadini, allibiti dalla tranquillità con la quale viene assunta tale responsabilità, che potrebbe causare conseguenze deleterie per le partorienti di uno dei territori più vasti della provincia CHIEDONO al Presidente della Regione Lazio e al Prefetto di Roma, di intervenire per correggere tale disposizione e sventare i pericoli che ne possono scaturire da questa decisione irresponsabile, disponendo L’IMMEDIATO TRASFERIMENTO DEL REPARTO DI OSTETRICIA, PRESSO IL POLO OSPEDALIERO COLLEFERRO-PALESTRINA, da dove era stato trasferito in precedenza a Tivoli per la destinazione a Covid Hospital del presidio ospedaliero prenestino.