Una rete integrata tra territorio e ospedale, la presa in carico immediata delle urgenze e dei soggetti fragili e un’attenzione particolare per l’odontoiatria infantile. Sono questi i principali elementi della delibera dell’assessore al Diritto alla salute della Regione Toscana, Simone Bezzini approvata durante l’ultima giunta. Ė una storia antica, quella della odontoiatria toscana, in cui la regione guidata da Eugenio Giani (nella foto) si è posta all’avanguardia in Italia per aver inserito, quasi dieci anni fa, le prestazioni del dentista tra i Lea, ovvero i livelli essenziali di assistenza che il servizio sanitario pubblico deve assicurare. Non solo quindi chi ha gravi problemi di salute, già garantito dalla legge nazionale. Tutti i residenti nella Regione possono avere otturazioni o estrazioni, protesi o pulizia dentaria, fino alle prestazioni più complesse, effettuate dai centri di secondo e terzo livello, in cui è strutturata la rete odontoiatrica regionale coordinata da un “Comitato di rete”, che stabilisce i percorsi clinici di riferimento, gli standard organizzativi, gli indicatori delle prestazioni e le tecnologie necessarie. Si tratta di 77 centri presenti sul territorio. Sono circa 150 gli odontoiatri che operano nel sistema sanitario regionale toscano, con duecentomila prestazioni dispensate ogni anno, altrettante ore lavorate ed un costo di 25 milioni di euro: una piccola percentuale rispetto al costo sociale annuo, che in tutta Italia è compreso tra i cinque e i dieci miliardi di euro di cui solo il cinque per cento riguarda il sistema pubblico. La prima visita avviene tramite Cup ma in caso di urgenza ci si potrà presentare anche senza prenotazione, oppure su richiesta di altre strutture del servizio sanitario regionale. “Una soluzione che viene incontro alla carenza strutturale di offerta pubblica in odontoiatria rispetto al bisogno sanitario – dichiarano alcuni esponenti della Regione – perché andare dal dentista e fare prevenzione è importante, per la tutela e il benessere della persona”. Lo attesta l’Istituto superiore di sanità: nonostante i miglioramenti nel tempo, le carie ai denti rappresentano ancora uno dei principali problemi sanitari dei paesi industrializzati e più del dieci per cento della popolazione soffre di parodontite. A questo si aggiungono i tumori del cavo orale, il 3 per cento tra tutti i tumori, una patologia con incidenza crescente che colpisce circa otto persone ogni diecimila ed ha un tasso di mortalità del 40 per cento a cinque anni dalla diagnosi. Periodiche visite odontoiatriche possono, in questo caso, aiutare a scoprire la patologia per tempo.  (Agr)

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