Tribunale del malato/1. Preoccupazione per il trasferimento del centro di salute mentale
“Per puro caso siamo venuti a conoscenza del prossimo trasferimento del reparto in oggetto dal San Giovanni-Addolorata al Cto, necessario per fare i lavori di ristrutturazione negli attuali locali del centro di salute mentale Spdc”. Inizia così la nota che Sergio Imperatori, coordinatore del Tdm all’ospedale San Giovanni di Roma, ha inviato al commissario della Asl Roma 2 Flori De Grassi. “Siamo contrariati e indignati – continua la missiva – nel venire a conoscenza di importanti decisioni riguardo un reparto molto delicato, per il quale questo Tdm si è sempre battuto”. Si teme infatti che il trasferimento presso il nosocomio della Garbatella non sia temporaneo ma che stia a significare un depotenziamento di un servizio per cui l’organismo di tutela dei cittadini malati si è tanto battuto. “Sin dagli anni ’90 – insiste Imperatori – ci battemmo perché il reparto, da una situazione logistica indecorosa fosse collocato in spazi più adeguati e ora non vorremmo che si facesse un passo indietro. Altra battaglia con esito positivo l’ottenemmo contro la contenzione dei malati e ora anticipiamo subito la nostra posizione: il trasferimento dovrà essere di ‘andata e ritorno’ nei tempi strettamente necessari per i lavori di ristrutturazione”. L’esponente del Tdm rivendica il diritto di interlocuzione riconosciuto all’organizzazione da numerose disposizioni di legge e da riconoscimenti ufficiali della presidenza della Repubblica e chiede a De Grassi un incontro con sopralluogo nei nuovi locali del Cto che saranno assegnati al servizio. Negli ultimi tempi lo stesso ospedale, afferente alla Asl Roma 2 (ex Roma C), è in una situazione di stallo, in attesa che si perfezioni il protocollo di intesa sottoscritto due anni fa dalla Regione Lazio con l’Inail per la trasformazione della struttura in centro protesico di alta specializzazione.