Tumori femminili e prevenzione: per sconfiggere il cancro alla cervice uterina causato dal Papilloma virus (Hpv), si sperimentano nuove possibilità. Questo tumore ginecologico è causato nel 90% dei casi dall’infezione del virus Hpv ed è ancora oggi il  quarto tumore più frequente nelle donne, con oltre 600mila nuovi casi e 340mila decessi nel mondo nel 2020. In Italia le donne affette da questo tumore sono 49.800 e ogni anno si registrano 3.100 nuovi casi, secondo i dati diffusi dalle massime istituzioni sanitarie italiane. La soluzione è racchiusa nell’incentivare la prevenzione, legata a controlli periodici a cui sfugge ancora un discreto numero di donne. Per questo, le autorità sanitarie si muovono per aumentare l’accesso delle donne agli screening e, oltre a sensibilizzare sulla utilità del test effettuato in un ambulatorio ginecologico o alla Asl di zona, si sta puntando sullauto-prelievo, raccomandato anche dall’Organizzazione mondiale della sanità. Si tratta del test Hpv effettuato comodamente a domicilio dalla donna e inviato al laboratorio in cui viene analizzato. Questa strategia si basa sul fatto che è stato dimostrato che il prelievo effettuato dal medico e il test autosomministrato hanno la stessa efficacia. In Italia alcune aziende sanitarie hanno iniziato qualche anno fa a utilizzare tale metodo, che ora si affaccia anche nel Lazio, con la Asl Roma 6 che fa da apripista. Le donne tra i 30 e i 64 anni potranno ricevere a casa un kit per l’esame da eseguire in auto-prelievo. “Un semplice gesto – è scritto sulla locandina di invito – che può fare la differenza nella prevenzione del tumore del collo dell’utero. Non aspettare, la tua salute è importante”. Per tutte le informazioni sono a disposizione due numeri: il numero verde 800.160.622 e la linea 06.9327.3791. Dopo anni di dubbi e confronti, si è optato per tale scelta, che ad oggi, assomma molti meno svantaggi rispetto a qualche anno fa, essendo perfezionati i metodi di esecuzione e gli studi per verificare la validità del test. Non secondari, i vantaggi per le donne che evitano così di recarsi direttamente alla Asl, potendo optare per il proprio domicilio e lo sgravio per le strutture pubbliche che snelliscono così l’accesso alle prestazioni, riducendo la domanda e i costi per la prestazione, raggiungendo anche donne che non si erano mai sottoposte prima al prelievo.

Commenti Facebook:

Commenti