Tumori testa-collo: proteggere l’angelo buono

Ricerca del laboratorio di Oncogenomica ed Epigenetica dell’Istituto Regina Elena su una proteina

Si chiama Medicina di precisione, è dedicata a colpire un bersaglio definito responsabile della proliferazione e della capacità migratoria delle cellule maligne dei tumori. Questo, in sintesi, il risultato dello studio condotto presso l’Istituto Regina Elena di Roma da Giovanni Blandino e Silvia Di Agostino, relativo ai tumori squamosi della testa-collo. Sotto osservazione le mutazioni della proteina “p53” che, nel caso di tale patologia, da cosiddetto “angelo buono” soppressore delle cellule tumorali diviene una delle proteine più aggressive della trasformazione, spesso ad esito infausto. Pubblicata sulla rivista scientifica “Theranostics”, la ricerca dimostra come sia possibile intervenire sul complesso sistema cellulare delle persone colpite, ripristinando le normali funzioni di protezione, rallentando la proliferazione e la capacità migratoria delle cellule maligne. La scoperta è stata possibile grazie al contributo del ministero della Salute e dell’Airc -Associazione per la ricerca sul cancro – per una neoplasia che in Italia colpisce ogni anno oltre 9.500 persone.

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