Giornata dei sanitari: non solo parole
Oltre alle testimonianze, azioni concrete: sblocco di arretrati contrattuali nel Lazio
Assume sempre più centralità, nell’immaginario collettivo, la Giornata nazionale del personale sanitario, sociosanitario e del volontariato. In occasione della quarta edizione, celebrata il 20 febbraio, c’è chi ha voluto dimostrare con azioni concrete la vicinanza a coloro che più di tutti hanno offerto un tributo fondamentale nella lotta alla pandemia, a cui si sono aggiunte numerose voci istituzionali di mera testimonianza ma non meno significative. In primis la Regione Lazio e le organizzazioni sindacali, che il 19 febbraio – un giorno prima della ricorrenza – hanno siglato un accordo per sbloccare risorse pari a oltre 31,5 milioni di euro, relative alla quota integrativa del salario accessorio a favore del personale dirigente medico, sanitario e veterinario. L’accordo riguarda le annualità 2019, 2020, 2021, 2022 e 2023. Parte di questi fondi è destinata a riequilibrare le differenze salariali tra le diverse aziende. Si tratta di un provvedimento a sostegno della valorizzazione degli operatori, a partire dalle prestazioni aggiuntive per i dirigenti di medicina d’emergenza e urgenza operanti nei pronto soccorso degli ospedali del Lazio. A commento della celebrazione, si è espresso il presidente Francesco Rocca, che attraverso le sue pagine social ha inviato un messaggio di “Gratitudine e riconoscenza sentimenti che nutro nei riguardi del personale sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e di tutti i volontari del Lazio” e ha ricordato la genesi della ricorrenza mentre esplodeva la pandemia che ha messo a dura prova il nostro Servizio sanitario nazionale. Una data, quella del 20 febbraio, scelta nel ricordo del paziente numero uno individuato all’ospedale di Codogno, grazie alla competenza di una dottoressa che, accantonando le blande indicazioni ministeriali, stabilite in una atmosfera di incertezza, volle approfondire gli esami venendo così a capo di quei sintomi che in breve aggredirono migliaia e migliaia di cittadini italiani. “Senza lo spirito di servizio – scrive ancora Rocca – la dedizione e l’amore di tutte le professionalità sanitarie e del volontariato non ce l’avremmo fatta. Ancora e sempre: grazie!”. Per la Regione Lazio, si esprime ancora la consigliera della Pisana Edy Palazzi, che dichiara: “Il presidente Rocca in questi mesi ha posto le basi per una complessiva azione di risanamento e di riorganizzazione del servizio sanitario regionale, come dimostra l’accordo firmato dai sindacati per lo sblocco delle risorse per il personale ferme da anni. Una attenzione – continua l’esponente di Fratelli d’Italia – che la giunta di centrodestra ha verso tutti gli operatori sanitari impegnati ogni giorno per difendere e tutelare la salute dei cittadini della nostra regione”. Le fa eco dai banchi del Parlamento il vicepresidente della commissione Affari sociali e Sanità Luciano Ciocchetti. “La giornata nazionale del personale sanitario, socioassistenziale e del volontariato è un invito a dare sempre più attenzione a tutte quelle persone impegnate ogni giorno per difendere e tutelare la salute dei cittadini – sottolinea il deputato di Fratelli d’Italia – bisogna dirgli grazie ma, allo stesso tempo, dobbiamo necessariamente pensare a una migliore retribuzione e a offrire loro condizioni di lavoro più idonee per permettergli di esercitare l’attività professionale nel miglior modo possibile. È il mio impegno quotidiano su cui lavoro ogni giorno”. Sul racconto di vita vissuta punta invece la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi), con il documentario dal titolo “La notte di Capodanno – l’arte di curare e di raccontare”, prodotto dalla stessa Federazione, con cui si è celebrata la Giornata, ricostruzione di un infinito turno di notte svolto nell’ultimo giorno dell’anno. Come infinita è stata la dedizione degli operatori sanitari, alla assistenza e alla cura dei pazienti afflitti da Covid, che spesso ha visto gli stessi professionisti colpiti duramente dalla insidiosa patologia. Un sacrificio che non può essere dimenticato e che ogni 20 febbraio si dovrà rievocare con riconoscenza.