Ue: no discriminazioni per i non vaccinati
Vaccini: l’Italia è un Paese a favore, non certamente contrario. A differenza dei francesi, la percentuale delle persone che non vogliono vaccinarsi in Italia è minima ma le polemiche sul passaporto sanitario non accennano a placarsi, al di là del sostegno o meno all’inoculazione. Per rischiarare il clima occorre dare ai cittadini alcune certezze, esaminando la vicenda con lucidità, specie per le ripercussioni che potrebbe avere in Italia, in campo sociale ed economico. In molti vedono il Green pass come un obbligo, in realtà non è così. Basta fare riferimento alla normativa europea che ormai ha l’ultima parola sulle disposizioni di tutti gli stati membri. C’è una data importante a Bruxelles, che alla lunga, esaurita la fase delle polemiche arroventate, avrà il suo peso. Il 14 giugno 2021 il parlamento europeo ha votato il regolamento numero 953 che a pagina 7 chiarisce in modo inoppugnabile che “oltre i motivi di incompatibilità medica, coloro che hanno scelto di non essere vaccinati non possono essere discriminati in alcun modo”. Nero su bianco, parole chiarissime che non hanno bisogno di alcuna specificazione. Peccato che, nella traduzione italiana del testo la frase in un primo momento sia sfuggita, per una ‘svista’ del traduttore, determinando grande confusione sulla possibilità di applicazione. Tradotto: lo Stato non può promulgare provvedimenti amministrativi o legislativi in violazione di norme regolamentari europee. Il precetto costituzionale previsto all’articolo 32 è salvo: “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge”, ovvero non potrà essere un Dpcm o altro provvedimento amministrativo a porre la metà dei cittadini italiani – che corrisponde alla fascia di popolazione non ancora immunizzata – in condizione di dover rinunciare ai mezzi di sopravvivenza e a praticare la attività di sussistenza, ad esempio andare al supermercato o prendere bus o metropolitana, con buona pace di politici e sedicenti scienziati, perché priva del contestato certificato verde.