Schillaci: “la Ue pensi di più alla sanità”
Critiche alla Ue che pensa a riarmarsi piuttosto che alle cure. Lode alla Regione Lazio per il piano anti-attese
Non ha avuto remore, il ministro della Salute Orazio Schillaci, nel rispondere al giornalista del Tg 3 serale, nell’intervista trasmessa il 17 marzo. Domanda imbarazzante, certamente…”Non sarebbe il caso che l’Unione europea aprisse a più debito per la sanità come ha appena fatto per le armi?” e il titolare del dicastero di lungotevere Ripa, pur non cadendo nel tranello, ha ben lasciato intendere come la pensa, testuale: “Io credo che l’Europa si dovrebbe occupare un po’ di più anche di sanità”. A buon intenditor, sottotitolo “piuttosto che di armamenti” ma certamente non è il caso, per un rappresentante di governo di cadere in tali insidie. Piuttosto, Schillaci ha ricordato come le criticità sanitarie siano patrimonio comune di tutto il Continente, in particolare per quanto attiene alla carenza di infermieri, come sireneonline.it, profeticamente, ha segnalato nell’articolo https://www.sireneonline.it/wordpress/infermieri-mancano-in-tutta-europa/. Una vera emergenza, secondo tutte le sigle sindacali, molte taciturne, altre impegnatissime a lanciare l’allarme per un fenomeno che ben presto potrebbe vedere spopolate le nostre corsie. Un lieve conforto dalle parole del ministro, arriva per i residenti del Lazio, indicata come regione virtuosa per quanto attiene ai provvedimenti relativi al contenimento delle liste d’attesa, il problema dei problemi. E’ stato il presidente Francesco Rocca, nella conferenza stampa del 19 febbraio scorso, a illustrare i correttivi messi in campo. Una serie di azioni che avrebbero ridotto considerevolmente i tempi per le prestazioni ambulatoriali. Queste, in sintesi, le azioni intraprese, con l’aiuto di strumenti informatici e organizzativi mai sperimentati in passato. In primo luogo, sono stati integrati tutti i Cup regionali nel sistema unico di prenotazione. Ad esempio, un cittadino della provincia, che voglia prenotare nella sua Asl una prestazione per un ospedale di Roma può farlo in loco, senza sconfortanti viaggi o attese telefoniche al numero dedicato. Così come è stata informatizzata la gestione delle liste d’attesa: basta schiacciare un tasto del computer per conoscere i tempi delle prestazioni e se ci siano eventuali ritardi. Un ulteriore aiuto è venuto dall’obbligo, per i privati accreditati, di integrare 4,8 milioni di prestazioni all’interno del servizio sanitario regionale. Le 17 strutture che non hanno accettato hanno visto la sospensione dell’accreditamento da parte regionale. La risposta ai detrattori dell’amministrazione Rocca, che accusano la Regione di aver privilegiato tali strutture. Secondo il presidente, al contrario, tale azione ha determinato, gradualmente un aumento delle prestazioni erogate con riduzione delle liste di attesa. Sarà il tempo a rivelare l’efficacia di tali correttivi. A riprova di quanto sostenuto, Rocca ha fornito i numeri: chi ha prenotato una visita dal 1° gennaio 2025 a oggi – 19 febbraio 2025 – e parliamo di oltre 700mila cittadini, nel 95,7% ha ricevuto un appuntamento nei tempi di garanzia previsti dalla legge. La percentuale sale al 96,5% per le oltre 470mila prestazioni critiche monitorate e prenotate sul Recup. Secondo i dati forniti dal presidente, rispetto a gennaio 2023/2024, i tempi medi si sarebbero ridotti dai 31 ai 9 giorni di attesa, con un abbattimento del 70% di ritardo, a fronte di un aumento di oltre 70mila prestazioni erogate in più nel mese di gennaio 2025 (356.201) rispetto al mese di gennaio 2023 (280.623). Un altro traguardo, secondo Rocca, è quello relativo alle cosiddette “prestazioni critiche”, quelle più delicate per diagnosi e più urgenti per le ricadute positive che se ne possono trarre, in termini assistenziali. Nell’anno 2024 la Regione Lazio ha messo a disposizione quasi un milione in più di tale offerta, con prestazioni che passano dalle 2.927.553 del 2023 (con un rispetto del tempo di attesa del 78,9%) alle 3.792.851 nel 2024 (con un rispetto del tempo dell’85,3%), migliorando quindi i cosiddetti “tempi di garanzia”, ossia le attese previste dalle “classi di priorità” in base alla lettera impressa sulla richiesta: U, B, D, P ovvero urgente, breve, differita, programmata. Ora la direzione regionale Salute e integrazione sociosanitaria – al cui vertice è l’esperto Andrea Urbani – è in grado di monitorare il rispetto dei tempi e delle classi, potendo intervenire immediatamente sulle prestazioni che sforino tali tempi, intervenendo sulle carenze organizzative, professionali e mettendo a disposizione apparecchiature specialistiche in grado di abbreviare le attese. “Si tratta di una vera e propria visione globale del Servizio sanitario regionale, che era privo di qualsiasi controllo e analisi da parte della Regione Lazio”, ha dichiarato il presidente Rocca e ora, l’assist fornito dal ministro Schillaci rafforza tale posizione. Si tratta soltanto di verificare se tale approvazione arriverà dai cittadini-utenti.